Ciclisti trans vincono oro e argento a gara femminile di Chicago (nessuna qualifica in quella maschile), è polemica: "Vantaggio biologico"

Negli Stati Uniti il dibattito è ormai di livello nazionale, atleti universitari e professionisti stanno discutendo su come poter includere meglio i concorrenti transgender nei loro sport

Due ciclisti transgender si sono aggiudicati i posti più alti sul podio, vincendo la Chicago CycloCross Cup femminile svoltasi il 7 ottobre. Tessa Johnson, 25 anni si è piazzata al primo posto nella gara “SingleSpeed” femminile, seguita da Evelyn Williamson, di 30 anni, che si è aggiudicata invece la medaglia d’argento. Solo una donna biologica sul podio, Allison Zmuda, che ha vinto il bronzo.

Ciclisti trans vincono oro e argento a gara femminile di Chicago (nessuna qualifica in quella maschile), è polemica: "Vantaggio biologico"

La CycloCross Cup si era svolta al Jackson Park di Chicago, Illinois, dal 7 all'8 ottobre, proponendo più di una dozzina di diverse competizioni per atleti maschili, femminili e junior. Sul sito web, la Chicago CrossCup si dice aperta ad accogliere gli atleti transgender e a seguire le politiche di partecipazione degli atleti transgender di USA Cycling, che consentono ai partecipanti alle gare non-elite di decidere in autonomia il proprio genere.

"Il CCC ha sempre riguardato in primo luogo la promozione di una comunità positiva e solidale, costruita attorno alle corse competitive di Cyclocross, ciò significa accogliere e sfidare tutti coloro che vogliono contribuire alla serie e renderla migliore”, hanno affermato gli organizzatori della competizione. Spiegando poi come non avrebbero tollerato alcun tipo di discriminazione e facendo riferimento anche alla questione dell’identificazione di genere.

Polemiche sulla partecipazione di donne transgender nelle competizioni femminili

Le due transgender però avevano già fatto notizia all'inizio di quest’anno, dopo aver fatto piazza pulita della competizione in diverse gare femminili, episodi che avevano riaperto il dibattito in merito all'inclusione degli atleti transgender negli sport femminili.

Evelyn Williamson infatti pare aver partecipato competere sia categoria maschile che femminile allo Sky Express Winter Criterium nel marzo 2020, dove aveva vinto il primo posto correndo contro le donne, ma non si era nemmeno qualificato nella gara maschile composta da 40 ciclisti. 

In merito a queste tematiche si era espressa anche l’ex ciclista Hannah Arensman, che aveva deciso di lasciare il mondo dello sport proprio dopo aver perso il podio contro un’atleta transgender.

"Un ragazzo, anche se mediocre nella categoria maschile, è più che capace di battere i record e fare podi nelle gare femminili", aveva affermato la Arensman, per poi aggiungere: “Questo non è uno sport equo, e gli organi di governo, che avrebbero dovuto fare le regole all'inizio, devono capirlo. Le stesse persone che dovrebbero proteggere il nostro sport non lo stanno facendo”.

Anche sulle piattaforme social però le polemiche non si sono risparmiate e diversi sono stati gli utenti di X ad aver affermato che la coppia di atleti transegender gode di un vantaggio biologico rispetto alla concorrenza: "Uomini impressionanti quelli che possono battere le donne con il loro testosterone” ha twittato un profilo, ”C’è una diversa composizione di muscoli, ossa e legamenti, una maggiore capacità polmonare... ecc", ha affermato un altro.

Il dibattito negli Stati Uniti ora è diventato di livello nazionale, con atleti universitari e professionisti che stanno discutendo su come poter includere i concorrenti transgender nei loro sport, nonostante questo i critici sono abbastanza conviti in merito al fatto che le donne trans, avendo comunque attraversato la pubertà maschile, presentino un significativo vantaggio contro le donne biologiche.