Mancini, sfogo sulle dimissioni: "colpa di Gravina, non mi ha mai voluto trattenere e voleva cambiare il mio staff"
L'ormai ex ct della Nazionale ha spiegato le ragioni delle sue improvvise dimissioni, aggiungendo anche di "essere stato attaccato ingiustamente"
Roberto Mancini, due giorni dopo le improvvise e clamorose dimissioni da ct della Nazionale, ha finalmente spiegato la sua versione dei fatti: in un'intervista telefonica uscita su "Repubblica" il tecnico marchigiano ha duramente attaccato il Presidente della Figc Gabriele Gravina, reo di essere il maggior responsabile per la scelta delle sue dimissioni, difendendosi inoltre dalle accuse di irresponsabilità per aver lasciato l'incarico.
Mancini, sfogo sulle dimissioni: "colpa di Gravina, non mi ha mai voluto trattenere e voleva cambiare il mio staff"
“Non ho fatto niente per essere massacrato così. Mi sono solo dimesso e ho detto che è stata una mia scelta personale. Mi sono solo dimesso e mi sono assunto tutta la responsabilità della decisione. Non mi sono nascosto. Avevo parlato con il presidente Gravina e cercato di spiegargli le mie ragioni. Non mi sono mai permesso di accusare nessuno e mi ritrovo accusato”, ha dichiarato Mancini nell'intervista, volendo togliersi dei "sassolini dalle scarpe" riguardo al capitolo dell'annuncio delle dimissioni. Il "Mancio" è poi proseguito attaccando direttamente la Federazione e il suo Presidente Gabriele Gravina, la principale causa del suo addio agli Azzurri: “Ho cercato più volte di parlare con Gravina ed esporgli le mie ragioni. Gli ho spiegato che in questi mesi mi doveva dare tranquillità, lui non l’ha fatto e io mi sono dimesso”. Tra i motivi della separazione, c'è anche il delicato capitolo legato al nuovo staff, che il numero 1 della Figc ha più volte cercato di cambiare contro la volontà dello stesso tecnico: “Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff di un ct? Gravina è da un anno che voleva rivoluzionarlo, io gli ho fatto capire che non poteva, che al massimo poteva inserire un paio di figure in più, ma che non poteva privarmi di due persone di un gruppo di lavoro che funzionava, che funziona e che ha vinto l’Europeo. Semmai sono io che potevo sostituire un membro dello staff. La verità è che da un po’ di tempo Gravina pensava cose opposte alle mie. Ma allora perché intervenire sullo staff? Cosa c’entra? A quel punto doveva mandare via me. Invece ha colto l’occasione perché alcuni miei collaboratori erano in scadenza e ha giocato su questo. Io potevo essere più duro, certo, ma pensavo lo capisse da solo”. L'allenatore marchigiano ha poi proseguito rincarando la dose contro il Presidente Federale, e sugli effettivi meriti della sua gestione: "Ho vinto un Europeo, non sarà molto ma intanto l’abbiamo vinto. Se Gravina avesse voluto, mi avrebbe trattenuto. Non l’ha fatto. Mi sarebbe bastato un segnale, non me l’ha dato. La verità è che non ha voluto che restassi, e che erano mesi che c’era questa situazione. Però Gravina verrà ricordato come il presidente che ha vinto l’Europeo, non per gli errori che ha fatto”. Infine ha commentato così le voci che lo vorrebbero verso la panchina della Nazionale dell'Arabia Saudita: “Quello che sto dicendo è indipendente da quello che potrà succedere in futuro e da dove andrò. Ora non voglio pensare a niente”.