Il nuovo Sandokan turco-italo-anglo-francese: non è possibile confrontarlo con la serie del 1976 ma possiede sue ragioni di bellezza e di espressività
Le saghe come i miti vanno sempre raccontate continuamente, come le tragedie greche, sempre in modi e forme nuove
Il confronto tra il Sandokan 2025 e il Sandokan 1976 da una parte non ha senso (sono passati interi cicli storici) dall'altra sembra utile per valorizzare reciprocamente non solo le differenze ma anche i carismi e le specificità di ciascuna serie. Questo Sandokan presenta una minore tensione epica-lirica, cioè è più telenovelas che saga romantica ma d'altro canto appare più realistico, tecnicamente perfetto e presenta tutti i canoni propri dell'espressività contemporanea: l'etnicità esotica, un "popolo di Sandokan" che sono più pirati e briganti che guerrieri ed eroi. Can Yaman è un ottimo protagonista, l'attrice Alanah Bloor è di una bellezza britannica-iperborea luminosa e storicamente verosimile (anche se non ha la dolcezza raffaellesca inimitabile di Carole Andrè, ma non serve) e il contesto storico appare ricostruito in modo coerente e convincente. Interessante l'idea di un James Brooke giovane, concorrente-rivale di Sandokan non solo politico-culturale ma anche e soprattuto romantico-sentimentale, anche se questa scelta ha portato a ridurre l'impatto lirico della celebre "scena della tigre". Una scelta, insieme a quella di un Sandokan meno eroe e più pirata, che permette di spalmare più gradualmente la dinamica lirico-narrativa portandola in un prossimo processo di "conversione" di Marianna da ostaggio-prigioniera politica a nuova innamorata ed eroina. La metanoia trasfigurante propria di ogni mitopoiesi che si rispetti. Il nuovo Sandokan ci fa sembrare troppo romantico e irrealistico il primo, (che resterà sempre nel nostro cuore, comunque): possibile che una giovane nobildonna inglese si festa da indiana alla sua festa di compleanno e si innamori subito di uno straniero? No, certo. Forse è meglio partire dal reale e da dentro il verosimile storico per far emergere successivamente il tema romantico dominante che farà della "Perla di Labuan" la nuova "Anita" del Garibaldi-Sandokan. Le doppie conversioni reciproche (da pirata ad eroe, da brigante a innamorato, e lei: da privilegiata ad eroina popolare) sono le migliori perchè prolungano al massimo la tensione dinamica e danno ritmo e colore. Un inizio piacevole e abbastanza tranquillo che, auspichiamo, apra a nuovi episodi più movimentati e con più mordente. Che il Mito continui! Che si celebri il canto!