TGR, PACCHETTI ACCELERA.DOPO MILANO TOCCA A NAPOLI. UN ANNO FRA ASCOLTI STABILI, NOMINE E PROGETTI
A quasi un anno dal suo insediamento, interim assegnato dal 12 dicembre 2024, il Direttore della Tgr Roberto Pacchetti guarda al futuro e segue il rito ambrosiano. Parla molto con il suo staff di Direzione, lo Ascolta e lo coinvolge nelle decisioni più importanti, gira spesso le redazioni, rispetta le relazioni sindacali, che non ha delegato a nessuno e gestisce in prima persona. Gli ascolti tengono nonostante Rai3 sia in forte sofferenza, il web e i social crescono e anche le mosse strategiche hanno centrato l’obiettivo di dare stabilità alla testata più grande d'Europa. A Bologna, Firenze e Palermo, i nuovi capiredattori — Franz Giordano, Maria Adele De Francis e Giuseppe Ardica — hanno ottenuto un consenso larghissimo, con i rispettivi piani editoriali approvati senza scosse. Un risultato che ha dato legittimazione alla linea del direttore che ora ha altre sfide, e altre scelte, davanti a sé.
A Milano il quadro è definito con la recentissima nomina del capo redattore centrale della tgr Lombardia: Fabio Maritano prende il timone dopo trent’anni in azienda. Una nomina di continuità, letta internamente come il segnale di non stravolgere ma di garantire le performance migliori possibili. A febbraio si chiude il ciclo di Nicoletta Grifoni nelle Marche. Sette anni pieni, pensionamento alle porte e un successore ancora da definire. Le voci concordano su un punto: la partita si giocherà tutta ad Ancona, e tutta al femminile. Salvo sorprese dell'ultima ora.
Ed eccoci al dossier più caldo: Napoli. Formalmente, l’incarico di Oreste Lo Pomo scade il 13 marzo.
Questo è il dato. Ma il vero punto non è la data. È il clima. Perché — raccontano fonti interne — il rapporto di fiducia con il direttore sarebbe ormai ai minimi storici. Freddo nei contatti, gelido nei confronti, inesistente sul piano operativo. C’è chi parla di “silenzio reciproco”, chi di “comunicazione ridotta al minimo sindacale”. E qui arriva il dettaglio che cambia tutto: il direttore non intende avallare proroghe, anzi avrebbe pure una certa fretta. Nessun paracadute, nessun ponte, nessun allungamento tecnico. Tradotto: il mandato finisce il 13 marzo, ma la relazione professionale è già finita adesso. E questo rende l’ipotesi di un’uscita anticipata di Lo Pomo molto più di una voce: è uno scenario sul tavolo, facilitato da un consistente pacchetto di ferie arretrate e dalla pensione fissata per agosto. E da una serie di problemi che si pongono nel quotidiano. In pratica: anche se la scadenza è marzo, il conto alla rovescia è già iniziato. E con esso, la partita della successione. Che tutti danno per interna. Ma con pedine che — a quanto pare — si stanno muovendo da settimane, anzi mesi. Ora che le Regionali sono andate si può pensare al nuovo corso della Tgr Campania. Entro l’estate scadranno anche i mandati di Paolo Pacitti (Abruzzo) e Luca Ponzi (Liguria). Qui la normativa parla chiaro: sette anni e stop. Zero margini, zero eccezioni.
A far rumore, però, è il retroscena più chiacchierato: l’arrivo di un “papa straniero”, magari da un’altra sede TGR. C’è chi lo vede come una ventata d’aria fresca, chi come un’invasione.
Con Bologna, Firenze e Palermo già blindate dal consenso, e Milano che a gennaio dovrà votare la fiducia a Maritano, il direttore può permettersi una linea senza troppi sconti: si chiude quando si deve chiudere e la fiducia si conquista con il lavoro, sul campo...