Rai, gli ascolti in crescita di “Agorà” e la sfida dei talk del mattino. Vince il programma di Roberto Inciocchi

C’è entusiasmo nei corridoi di Rai 3. I numeri di Agorà parlano chiaro: 6,6% di share, punta all’8,4%, 312 mila spettatori medi. Numeri che mettono il talk del mattino condotto da Roberto inciocchi al centro del confronto informativo e, soprattutto, ben due punti sopra “Omnibus”, storico rivale di La7, fermo al 4,6%.

Non è solo una vittoria soltanto aritmetica: è il segno che Agorà sta macinando ascolti con la sua miscela di competenza giornalistica e ritmo televisivo che la rende un punto di riferimento nel dibattito pubblico. Dietro il risultato c’è una regia attenta, una redazione all'avanguardia e una conduzione capace di coniugare equilibrio e autorevolezza, con lo sguardo sempre rivolto al racconto dell’attualità.

“Abbiamo scelto di tornare a fare il nostro mestiere: spiegare, non urlare”, confidano da viale Mazzini. E i dati di ieri lo confermano: nelle fasce più calde della puntata, quando si entra nel vivo del confronto politico, Agorà tocca punte da prime time, segno che il pubblico non cerca solo il rumore, ma la sostanza.

La soddisfazione in Rai è palpabile. A Saxa Rubra si parla già di “caso positivo”, di un programma che, senza clamore, ha saputo riaffermare la forza del servizio pubblico: informare, approfondire, mettere ordine nel caos.

“È un segnale forte — spiegano fonti interne —. In un panorama televisivo spesso gridato, il pubblico ha scelto la competenza.” E c’è chi, tra i vertici, parla di “nuova stagione” per Rai 3, pronta a giocarsi la sfida del mattino con fiducia e ambizione.

Agorà, insomma, non solo vince: ritrova la sua voce.