20° Roma Film Fest, lo psicodramma "Vie privée", con un trio d'eccezione: Jodie Foster, Daniel Auteuil, Viriginie Efira-VIDEO
Ambientato a Parigi, il simil giallo, con Mathieu Amalric, ha vari personaggi: una psicoterapeuta, una paziente morta in circostanze misteriose e i mariti dell'una e dell'altra; voto: 7-
Una Jodie Foster, innanzitutto, non rifatta, evviva! Già un messaggio per e contro coloro che, facendo questo mestiere, ritengono di non poterne fare a meno e preferiscono spendere e soffrire per apparire, senza riuscirci, più giovani: tirate e gonfiate con pelle tesa all'impossibile sì, ma più giovani no. Brava Jodie, rara attrice avente avuto un successo incredibile da bambina come da adulta, sempre impegnata in scelte artistiche e cinematografiche di tutto rispetto. Così l'ex Clarice Sterling è qui una psicoterapeuta piena di dubbi, soprattutto dopo la strana dipartita di una sua paziente affezionata. E un grande complimento va al suo francese, snocciolato nell'interpretazione come una sua lingua abituale.
Nel cast del film diretto da Rebecca Zlotowski, anche gli eccellenti Daniel Auteuil, Virginie Efira, Mathieux Amalric, viso indimenticabile dopo il suo ruolo in "Venere in pelliccia", e Vincent Lacoste.
Vie privée è un film della sezione Grand Public alla 20° Festa del Cinema di Roma, direttrice artistica Paola Malanga (15 ottobre – 26 ottobre 2025).
Jodie Foster e Daniel Auteuil Fonte/credits: 20° ROME FILM FEST-Press material, 2025
TRAMA
Colta da una crisi emotiva inspiegabile, decide di sottoporsi a una seduta di ipnosi. Durante questa esperienza, si ritrova catapultata in una vita passata, quella di un giovane musicista ebreo nella Parigi occupata, perdutamente innamorato della stessa paziente che oggi è morta. Lilian, una psicologa americana stabilitasi a Parigi, si convince che dietro l'apparente suicidio della sua paziente Paula si nasconda un delitto. Lilian, psicanalista in crisi, inizia a indagare sulla misteriosa morte di una paziente. Ipnotizzata, scopre un passato segreto che la lega alla defunta.Una psichiatra in piena crisi, specie quando viene a sapere che una sua paziente, in terapia con lei da nove anni, è venuta a mancare e pare si sia persino suicidata. La notizia le scatena reazioni emotive e fisiche a catena, inizia addirittura a lacrimare, lei che non ha mai pianto in vita sua, e ossessionarsi al caso tanto da sospettare che possa non trattarsi di suicidio.uno psicodramma che sulle note di Psycho Killer dei Talking Heads si trasforma gradatamente in un detection movie, con scene oniriche e di ipnosi tra tinte scarlatte e neve che cade improvvisa.
NOTE DI REGIA
La regista ha descritto il suo film anche con queste parole: "Una crisi personale si dipana come una sorta di detective story; una commedia del "remarriage" (nuove nozze) mascherata da gioco d'azzardo. Ma su cosa sta veramente investigando? Se stessa – una donna della borghesia, prima stabile e ora scossa dal suo insuccesso professionale? La sua paziente, la cui voce prima echeggiava nel suo studio e ora si è silenziata per sempre? La sua responsabilità? O semplicemente un crimine – ma quale e perché? Tutto il film assume i contorni di una messa in scena dei suoi dubbi che man mano si snodano. Mi sono identificata con Liliane Steiner, forzata a confrontarsi con i limiti del suo lavoro e a farsi perdonare".
Dal Press material della Festa del cinema 2025
RECENSIONE
La realizzazione di questo film, non gigantesco né ambizioso oltre misura, ma, anzi, raffinato, adatto a tutti, perfettamente interpretato, equilibrato, grazie a una regia attenta, e quasi un pò retrò, è riuscita. Il risultato finale, forse, non è all'altezza delle aspettative, ma, onestamente, è difficile dirne il motivo, perciò può essere che dipenda dal gusto personale dello spettatore: di per sè, è decisamente un buon film e, soprattutto, a farla da padroni e a renderlo un prodotto di qualità sono gli attori, capeggiati da Foster. Gli altri non sono da meno ed è un piacere seguirli, perché, in effetti, il film si guarda dall'inizio alla fine con attenzione. Un aspetto particolare, ma, forse, è anche ciò che fa sentire il film un pò lontano, come visto sempre da dietro un vetro, è che appartiene a un mix di generi, precisamente: psicodramma, thriller - più nello specifico è un thriller d'intrattenimento o un giallo ironico - poliziesco e commedia, oltre ad appartenere alla categoria delle pellicole drammatiche con lati onirici o surreali. Vederlo? Sì, perché, al di là del mistero che poi, un pò rapidamente, forse troppo, poi si svela, il film pone il focus sull'autoanalisi, sul confronto con se stessi e i propri limiti o quelli che altri ci attribuiscono, sulla nostra identificazione reale in mezzo a famiglia e società, anche nelle nostre fragilità e lo fa con delicatezza.
Jodie Foster e Virginie Efira Fonte/credits: 20° ROME FILM FEST-Press material, 2025
USCITA
Il film esce in tutte le sale il 26 novembre 2025. Voto: 7-
Vincent Lacoste Fonte/credits: 20° ROME FILM FEST-Press material, 2025