Teatro del Maggio Musicale Fiorentino presenta, in coproduzione con la Fondazione Academia Montis Regalis, l’opera “Il Ciro”

L’Opera è realizzata per celebrare il trecentesimo anniversario dalla morte del compositore Alessandro Scarlatti, avvenuta il 24 ottobre 1725

Per celebrare il trecentesimo anniversario dalla morte del compositore Alessandro Scarlatti, avvenuta il 24 ottobre 1725, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino presenta, in coproduzione con la Fondazione Academia Montis Regalis, l’opera Il Ciro

Venerdì 10 e sabato 11 ottobre 2025 - al Teatro Goldoni di Firenze - verrà rappresentata l’Opera “Il Ciro” di Alessandro Scarlatti, in coproduzione con la Fondazione Academia Montis Regalis. Tratta dal dramma del cardinale Pietro Ottoboni, l’opera di Scarlatti non è mai stata rappresentata in tempi moderni dalla sua prima esecuzione del 1712, avvenuta allora presso il Teatro del Palazzo della Cancelleria di Roma.Lo spettacolo vede sul podio dell’Orchestra Barocca dell’Academia Montis Regalis la direttrice Chiara Cattani.  La regia è di Maria Paola Viano e le scene, ispirate a Filippo Juvarra, sono firmate da Darko Petrovic. In scena, nelle parti principali, Margherita Maria Sala; Giuseppe Valentino Buzza; Christian Senn; Anita Giovanna Rosati e Dennis Orellana. Due le recite in programma al Teatro Goldoni: venerdì 10 ottobre alle ore 20 e sabato 11 ottobre alle ore 17. I fondali dello spettacolo sono realizzati  da Piet Hoevenaars Sign Industries. La produzione sarà documentata e ripresa da Sky Italia che ne realizzerà un documentario.  Completano il cast Rémy Brès Feuillet nelle vesti di Arsace; Mathilde Legrand come Sandane. La trama narrativa dell'opera, semplice e lineare, in tre atti con una sinfonia, si snoda in parallelo a quella visiva, in una successione di arie e recitativi, con duetti, due cori conclusivi e tre balli. Percorre ed esplora tutte le tipologie di un ideale itinerario arcadico e mette in scena il riconoscimento di Ciro - l'erede al trono usurpato dal malvagio Astiage re di Media - nell'innocente pastore Elcino, cresciuto da Mitridate (insieme all'altra sua figlia Erenia) dopo essere stato abbandonato e destinato a morte dal genitore Cambise. Ciro assume infine il potere sovrano; la sua agnizione coincide col trionfo della verità sull'inganno, e la sua innocenza virtuosa determina l'immediata rigenerazione della corte e del regno tutto. In parallelo a questa trama se ne svolge una amorosa, che vedrà Ciro congiungersi con l'amata Sandane, ancorché ostacolato dalle angherie della sorellastra Erenia, a sua volta invaghita del nobile Arsace.