Cinema, Middle East Now Festival va oltre la guerra e le ingiustizie. Quest’anno focus su Palestina, Libano, Afghanistan, Iran, Siria, Libia, Iraq

Radical Imagination è il tema di questa edizione in programma al Cinema la Compagnia di Firenze dal 7 al 12 ottobre 2025. Tanti gli eventi e i protagonisti, per un’immersione sfaccettata nella cultura mediorientale e nell'attualità

La rassegna di 50 Giorni di Cinema a Firenze sarà aperta quest’anno dalla 16° edizione di Middle East Now festival, che si snoderà tra Cinema La Compagnia, Cinema Astra e altri spazi cittadini dal 7 al 12 ottobre.

Tanti gli eventi e i protagonisti, per un’immersione sfaccettata nella cultura mediorientale e nell'attualità, attraverso cinema, documentari, teatro, fotografia, cibo, talk e progetti culturali in senso più ampio. 34 titoli in programma, premiati nei migliori festival internazionali. Storie forti, personaggi, temi caldi dell’attualità dalla vasta area che va dal Marocco all’Afganistan. Un programma che farà conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che vuole andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni. Grazie anche ai tanti eventi speciali e alla partecipazione di registi, artisti e ospiti invitati a Firenze – oltre 30 a questa edizione - a presentare i film e approfondirli con il pubblico in sala. E una selezione dei film online nella sala virtuale in collaborazione con MyMovies. Middle East Now è organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, con la direzione artistica di Lisa Chiari e Roberto Ruta, con il sostegno di Fondazione Sistema Toscana per Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, Unicoop Firenze, con il supporto di Gruppo Why the Best Hotels Firenze, Fondazione Niels Stensen, MyMovies, Ponte33, in partnership con Meltin’Concept, e altre istituzioni e partner locali e internazionali. Attraverso il programma cinema, le mostre e i talk, questa edizione riflette sulla potenza radicale delle immagini e diventa luogo di immaginazione, in cui vengono invocate nuove visioni del mondo attuale e smantellate vecchie e distorte rappresentazioni della realtà mediorientale. I registi e gli artisti protagonisti ci sfidano a vedere il mondo, gli altri e anche noi stessi in un modo nuovo e diverso, e le loro opere si sforzano di riformulare l'immagine del Medio Oriente e rinegoziarne la sua storia. Radical Imagination non si limita a criticare ciò che esiste, ma propone ciò che potrebbe esistere: vuole risvegliare le possibilità di fronte alla disperazione, offrire nuove sfide di fronte al collasso. Opening night il 7 ottobre con la speciale performance Synesthesia di Mazen Kerbaj, famoso fumettista e artista libanese. A seguire l’anteprima del potente documentario Yalla Parkour Arabia Saudita, Palestina, Svezia, 2024, 87') di Areeb Zuaiter, protagonista Gaza prima della guerra vista attraverso un gruppo di ragazzi che pratica il parkour, dando un nuovo senso al paesaggio architettonico, mentre si intrecciano storie di vita e emigrazione. Closing night, il 12 ottobre con il film Kabul Between Prayers di Aboozar Amini, non un film sui talebani ma "con un talebano", un viaggio personale tra desiderio di vita e di morte che coinvolge adulti e bambini. Tra i progetti speciali Beirut, Recurring Dream, prima mostra personale in Italia a cura di Roï Saade, della giovane e talentuosa fotografa libanese Tanya Traboulsi - dal 9 al 29 ottobre alla SRISA Gallery - con un progetto dedicato a Beirut, città della sua infanzia e della sua vita adulta. Ospite speciale lo chef palestinese Sami Tamimi, uno dei nomi di punta della scena culinaria contemporanea mediorientale, con la presentazione del suo ultimo libro e una cooking demonstration. Nel programma cinema uno spazio di approfondimento sarà dedicato alla Palestina con il film di apertura Yalla Parkour, mostre e talk, per raccontare un contesto politico, sociale e umano caratterizzato da una situazione drammatica, con la guerra e il genocidio in corso a Gaza. Una particolare attenzione anche a Afghanistan, Libano e Iran.Dal Libano - a cinque anni dall’esplosione al porto di Beirut e a 50 anni dall’inizio della guerra civile - arriva Do you love me (Francia, Libano, Germania, Qatar, 2025, 75') di Lana Daher (sabato 11 ottobre, ore 15.00 Cinema La Compagnia, film che attraverso decenni di cinema, filmati amatoriali, trasmissioni televisive, cultura popolare e fotografie, esplora la psiche collettiva del popolo libanese, alimentata dalla gioia e dall'intimità, ma ferita dal ripresentarsi ciclico di violenza, paura e lutto. Un tributo alla creatività come forma di resistenza e rinnovamento. Al festival anche l'anteprima del bellissimo A Sad and Beautiful World (Libano, Stati Uniti, Germania, Arabia Saudita, Qatar, 2025, 110') primo lungometraggio del regista Cyril Aris, storia d'amore che intreccia i destini dei due protagonisti Yasmina e Nino con i cicli storici del Libano, un'oscillazione tra prosperità e tragedia, tra tante difficoltà ma anche la forza con cui si continua a vivere, a sognare, a ricominciare (venerdì 10 ottobre ore 21.00, Cinema La Compagnia). Focus importante sull'Afghanistan, paese dimenticato e cartina tornasole di cosa resta dopo decenni di guerra. Direttamente dal festival di Venezia il terzo film dell'acclamato regista afgano Aboozar Amini, Kabul Between Prayers (Paesi Bassi, Belgio, 2025, 99') – film di chiusura del festival, fotografia delle vita difficile a Kabul, con protagonista un giovane soldato talebano che concilia l'agricoltura con la fede, mentre il fratello adolescente passa dai giochi d'infanzia all'ideologia militante. Il documentario The Last Ambassador (Austria, Afganistan, 2025, 77')  di Natalie Halla (sabato 11 ottobre, ore 18.00 Cinema La Compagnia), in cui Manizha Bakhtari, ambasciatrice afghana a Vienna, lotta contro il regime talebano promuovendo istruzione e diritti per le donne, simbolo di resistenza e giustizia. A Middle East Now 2025 anche la partecipazione speciale di Studio Azzurro, il famoso gruppo di ricerca artistica milanese, con il progetto di documentazione “Voci da Bamiyan” (venerdì 10 ottobre, ore 18.30 Cinema La Compagnia), sulla vita quotidiana nella valle di Bamiyan, assieme al dipartimento SAGAS - Università degli Studi di Firenze. Dall'Iran il doc Cutting Through Rocks (Cile, Iran, Canada, Paesi Bassi, Germania, USA, 2025, 95') di Sara Khaki e Mohammad (giovedì 9 ottobre, ore 18.00 Cinema La Compagnia), vincitore del Grand Jury Prize a Sundance, che vede come protagonista Sara Shahverdi, donna divorziata e motociclista pronta a sconvolgere le abitudini patriarcali facendosi eleggere in un remoto villaggio conservatore iraniano. E in anteprima italiana anche Bidad (Iran, 2025, 104’) di Soheil Beiraghi (mercoledì 8 ottobre, ore 21.00 Cinema La Compagnia), film audace e rischioso che mette in scena la ventenne Seti, ragazza della generazione Z che sogna e lotta per condividere la sua voce con il mondo, in una società in cui alle donne non è permesso cantare in pubblico. Una figura simbolica che si rifiuta di essere messa a tacere.

Sulla Libia, My father and Qaddafi (USA, Libia, 2025, 88') di Jihan K (sabato 11 ottobre, ore 21.00 Cinema La Compagnia), documentario che ha debuttato al festival di Venezia e che narra l'intrigante storia di Jihan Kikhia, una figlia che non ha quasi memoria di suo padre Mansur Rashid Kikhia, ex diplomatico e importante politico libico scomparso al Cairo nel 1993, perché diventato oppositore pacifico del regime di Mu'ammar Gheddafi. Little Syria (Romania, Portogallo, Germania, 2025, 90') di Madalina Rosca e Reem Karssli (mercoledì 8, ore 17.30 Cinema La Compagnia), girato per oltre 20 anni in Siria e Germania, così come in Turchia, Grecia, Polonia, Ungheria, Francia, Spagna e Iran, il film segue la ricerca di un fratello, di sua sorella e del suo fidanzato, intrappolati tra una Siria da cui sono scappati per salvarsi la vita e un'Europa che a volte sembra accoglierli e altre volte respingerli. Anche la Turchia sarà protagonista col film Seen Unseen: An Anthology of (Auto)Censorship (Olanda, Turchia, 2024, 66') di Fırat Yücel, Erhan Örs, Hakan Bozyurt, Can Memiş, Sibil Çekmen, Serra Akcan, Nadir Sönmez, Belit Sağ (domenica 12 ottobre, ore 17.00 Cinema La Compagnia) raccolta di film del collettivo Altyazı Fasikül: Free Cinema, esteticamente eclettica (tra immagini di desktop, lettere, messaggi e video sorveglianza) e politicamente audace, che sottolinea la necessità di essere critici in tempi di censura e repressione. E poi l'Iraq, The Lions of the River Tigris (Norvegia, Olanda, 2025, 91') di Zaradasht Ahmed (venerdì 10, ore 17.00 Cinema La Compagnia), girato a Mosul, città con 8.000 anni di storia, devastata durante la battaglia per la liberazione dall'ISIS, racconta la lotta di tre uomini che si rifiutano di lasciarla cadere nell'oblio.