Assemblea ad alta tensione, arriva al cinema “La riunione di condominio”, di Santiago Requejo con Raúl Fernández de Pablo, Clara Lago e Tito Valverde
Una assemblea si trasforma in un confronto acceso su paura, inclusione e pregiudizi
A settembre approda nelle sale cinematografiche italiane “La riunione di condominio”, film attesissimo di Santiago Requejo con Raúl Fernández de Pablo, Clara Lago e Tito Valverde, distribuito da BIM Distribuzione. Ambientato a Madrid interamente nel contesto claustrofobico (ed emblematico) di una riunione condominiale, il film si propone come una lente di ingrandimento sul condominio contemporaneo, una riflessione sull’individuo nella comunità, sulle regole non scritte della coabitazione e sul sottile confine tra spazio privato e condiviso.
La trama si sviluppa su una situazione apparentemente ordinaria, una assemblea di condominio convocata per discutere la sostituzione dell’ascensore. Tutto sembra procedere senza intoppi fino a quando la riunione prende una piega inaspettata. L’annuncio dell’arrivo di un nuovo inquilino affetto da disturbi psichici accende un dibattito intriso di timori e svela un sottobosco di diffidenze, ipocrisie e pregiudizi. Quello che doveva essere un semplice momento di confronto si trasforma in un micro-dramma sociale dove emergono paura e accoglienza, intolleranza e solidarietà. Con uno sguardo lucido, “La riunione di condominio” esplora i meccanismi della convivenza e mette in discussione il concetto di normalità ponendo una domanda attuale e scomoda: quanto siamo davvero disposti ad accettare l’altro?
Il film sembra appartenere a quella tradizione nobile della commedia all’italiana. Tra equivoci, rimproveri e votazioni surreali emergono dinamiche complesse, talvolta crudeli, che raccontano una società in bilico tra desiderio di comunità e individualismo esasperato. La sua struttura è quasi teatrale. Vi è una progressiva intensificazione del conflitto tra i personaggi che diventano archetipi vivissimi del nostro presente. Dall’anziano nostalgico, alla giovane neomamma attivista, al professionista scettico, al portinaio disilluso, all’amministratore con il pallino del controllo.
Non mancano tensioni sociali e generazionali, micro-aggressioni quotidiane, paure legate alla diversità, al decoro, alla sicurezza. La regìa adotta un linguaggio asciutto, ma dinamico, con una fotografia che esalta la chiusura degli spazi. L’uso del sonoro è particolarmente efficace: il rumore di fondo di un neon che sfarfalla, un citofono che squilla, passi sulle scale… tutto contribuisce a creare una atmosfera sospesa in cui l’ordinario si carica di tensione drammatica. “La riunione di condominio” ha il pregio di ricordarci che, al di là delle grandi narrazioni politiche o sociali, il nostro modo di stare insieme si misura nei luoghi più semplici: l’androne di un palazzo, l’ascensore, il pianerottolo
di Fulvio Pironti