Eurovision 2025, 72 ex concorrenti chiedono esclusione cantante israeliana Yuval Raphael: “‘Normalizzato’ genocidio a Gaza, nel 2022 la Russia fu esclusa, perché Israele no?”

72 ex concorrenti hanno scritto una lettera per chiedere l'esclusione della cantante israeliana Yuval Raphael, che porta in gara il brano "New Day Will Rise" e dell'emittente nazionale KAN

L'inizio dell'Eurovision 2025 si avvicina e con esso anche le polemiche che ne derivano. 72 ex concorrenti hanno scritto una lettera per chiedere l'esclusione della cantante israeliana Yuval Raphael, che porta in gara il brano "New Day Will Rise" e dell'emittente nazionale KAN. Una richiesta legittima, che contiene accuse di genocidio e doppi standard. Tra i firmatari ci sono Mae Muller, rappresentante del Regno Unito nel 2023, Fernando Tordo, cantante portoghese, e Charlie McGettigan, vincitore dell'Eurovision per l'Irlanda nel 1994

Eurovision 2025, 72 ex concorrenti chiedono esclusione cantante israeliana Yuval Raphael

La lettera aperta è stata inviata all'Unione Europea di Radiodiffusione (EBU): i firmatari fanno un passo indietro, e asseriscono come la partecipazione di Israele all'edizione 2024 ha reso il concorso "il più politicizzato, caotico e spiacevole della sua storia". E poi contro l'EBU accusata di "continuare a dare voce alla narrazione dello Stato israeliano sta normalizzando e facendo whitewashing dei suoi crimini".

Mirino puntato non solo sulla cantante israeliana Yuval Raphael, sopravvissuta il 7 ottobre 2023 all'assalto di Hamas al festival musicale Supernova, ma anche sull'emittente dello Stato ebraico KAN, "complice del genocidio israeliano contro i palestinesi a Gaza" e parte attiva del "regime di apartheid e occupazione militare contro tutto il popolo palestinese". Non è la prima volta che l'emittente finisce nell'occhio del ciclone: già nel 2024, l'artista irlandese Bambie Thug aveva denunciato minacce e incitazioni alla violenza nei suoi confronti da parte di KAN, arrivando a ritirarsi dalle prove generali. Lo stesso artista fu poi censurato per aver nascosto messaggi pro-Palestina nel suo costume di scena, tra cui le scritte ceasefire (cessate il fuoco) e freedom for Palestine (libertà per la Palestina).

Uno dei passaggi più importanti della lettera riguarda il doppio standard adottato dall'organizzazione: "Nel 2022, la Russia è stata esclusa dopo l'invasione dell'Ucraina. Perché Israele no?", si legge nel documento. 

La lettera si conclude così: "Non accettiamo questo doppio standard nei confronti di Israele. Esprimiamo solidarietà nei confronti dei concorrenti di quest’anno e condanniamo il continuo rifiuto dell’EBU di assumersi le proprie responsabilità". Tra i concorrenti firmatari dell'iniziativa, pubblicata sul sito Artist For Palestine, non compare nessun ex partecipante italiano.

La replica dell'EBU è arrivata, e recita quanto segue: "Riconosciamo pienamente le preoccupazioni internazionali legate al conflitto in Medio Oriente. L'EBU è composta da emittenti di servizio pubblico, tutte idonee a partecipare. Il nostro scopo resta garantire che l'Eurovision promuova connessione, diversità e inclusione attraverso la musica". Tradotto: nessuna esclusione.