Quello sconosciuto di Bob Dylan ("A complete unknown") interpretato e cantanto da uno Chalamet da Oscar

Timothée Chalamet è Bob Dylan, oggi 83, nel Biopic di James Mangold: un successo di critica e di pubblico ed un incasso, negli States, avviato oltre i 70 milioni di dollari

DA ROBERT A BOB A SUON DI MUSICA

Robert Allen Zimmerman è il vero nome della star che ha dato vita all'indimenticabile brano (almeno per me, era il 1991) "Knockin’ on Heaven’s Door", un esempio assoluto della musica popolare americana oltre che della capacità del suo ideatore e realizzatore di emozionare nel profondo. Ricordiamo poi "Blowing in the wind" e "Mr Tambourine Man" e moltissimi altri.

Lui è, per tutti e per sempre, Bob Dylan ed è il protagonista del magnifico lungometraggio diretto da James Mangold, regista pluricandidato agli Oscar, sceneggiatore e produttore, sia cinematografico che televisivo, di origini newyorkesi. Suo, per esempio, "Ragazze interrotte" (1999), nel cui cast c'era una giovane e già bravissima Angelina Jolie.

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LA CORSA AGLI OSCAR 2025

A proposito di statuetta d'oro, proprio "A complete unknown" - titolo ispirato dal ritornello del celeberrimo "Like a Rolling Stone", ma che fa sorridere, se si pensa che il personaggio trattato è Bob Dylan - concorre in ben 8 categorie, fra le quali "Miglior film", "Miglior regia", "Migliore sceneggiatura non originale", soprattutto "Miglior attore protagonista" (Timothée Chalamet) e "Miglior attore non protagonista (Edward Norton). Parallelamente, le ultime due sono le nomination anche ai prossimi Golden Globe, cui si aggiunge la candidatura come miglior film drammatico.

Insomma, Bob Dylan è garanzia di successo anche .. indirettamente(!).

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DUE PAROLE SUL FILM, RECENSIONE

Il film, della durata di ben oltre due ore, scorre molto bene ed è interessante, senza grossi picchi, senza particolari colpi di scena, ma anche senza perdere il ritmo, l'energia, la capacità di coinvolgere lo spettatore, che, fra musica e parole, rivive l'epoca d'oro degli anni 60-90. A tal proposito, la forza di "A complete unknown" sta proprio nel riprodurre, nei minimi dettagli, l'America del secolo scorso; noi, che vediamo il film, ci crediamo e ci caliamo in quella atmosfera, in parte simile a quanto accadeva in Italia.

I grandi amori di Dylan sui quali il film si concentra sono due: Sylvie Russo (Elle Fanning) - in verità, si chiamava Suze Rotolo - e la celebre cantautrice Joan Baez (Monica Barbaro). L'affiatamento fu intenso con entrambe: la prima fu la fidanzatina di riferimento, la sua musa nei suoi primi tempi artistici, colei che gli diede una casa e che lo amò, ricambiata, ma non abbastanza; l'altra, infatti, apparve nella sua vita professionale, dando vita ad una collaborazione proficua e ad un'intesa mentale, creativa e intima, ciò che, forse, Bob non aveva trovato nella relazione con Sylvie/Suze, estranea al mondo del cantante.

Impressionante il lavoro che Chalamet ha fatto, non solo sul set, ma soprattutto prima, mesi prima, su Dylan. Impressionante la sua capacità, con tanto di applausi e riconoscimenti dal grande Bob, entusiasta del risultato, di rendere ben 40 brani del maestro. Ha studiato chitarra e armonica e l'ha fatto: ha cantato tutte le canzoni del film lui, senza playback, mai.

Direi che, al di là di tutto, c'è già abbastanza motivo per candidarlo all'Oscar, come di fatti è avvenuto, ma pure per consegnargli la meritata statuetta il prossimo 2 marzo.

Sempre straordinario l'affascinante Edward Norton, del resto candidato anch'egli all'Oscar per il suo ruolo nel film.

Ricordo ancora il film che forse lo spedì dritto nell'olimpo hollywoodiano: "Schegge di paura".

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CONCLUSIONE

Perché vedere "A complete unknown"? Per conoscere gli esordi di Dylan, per saperne di più del suo tempo, che per molti è anche il loro; per sbirciare nella sua vita personale, fatta di vittorie e fatiche, di fan e di amori difficili, forse per l'incapacità dell'uomo di amare qualcuno più della musica, uscendo da sè e dal suo mondo; per sostenere ciò che è artisticamente e tecnicamente eccellente, come questo lungometraggio.

Il film di James Mangold è uscito nelle nostre sale lo scorso 23 gennaio. Il mio voto: 9+. Da vedere!