Venezia 81, Giacomo Leopardi secondo Rubini: il poeta di Recanati poco emaciato e senza gobba

In "Leopardi, il poeta dell'Infinito", presentato alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, Sergio Rubini ci racconta una versione molto personale del sommo poeta, presto sulla Rai. Voto: 7

Presentata a Venezia 81, la fiction RAI in due puntate sul conte e poeta di Recanati, innamorato della siepe dell'Infinito e infatuato della Silvia cui rivolgeva parole come "rimembri ancor", andrà in onda nel primo mese del nuovo anno.

Protagonista di “Leopardi, il poeta dell’Infinito” è il giovane Leonardo Maltese diretto da Sergio Rubini, che, per questo film, ha scelto di stare dietro alla macchina da presa. 

La gobba che Rubini ha tolto al personaggio del suo attore principale era una caratteristica, in verità, del vero Leopardi: a causa della sua dedizione, forzata inizialmente dal di lui padre, alla preziosa biblioteca paterna, Giacomo si immerse, testualmente, nel mondo della scrittura, fra cultura e arte. La sua famiglia non fu mai in grado, tuttavia, di apprezzare il genio artistico, la profondità di pensiero, la qualità espressiva, l'intelligenza emotiva, la capacità visionaria, l'inclinazione poetica dell'uomo e dello scrittore.

Al centro della fiction Rai l'amore tormentato, poiché non corrisposto, di Leopardi per la moglie del medico e botanico Antonio Targioni Tozzetti, Fanny Ronchivecchi, per la quale ebbe un colpo di fulmine il giorno in cui gli fu presentata.

TRAMA

Bambino prodigio prima, adolescente ribelle poi (ribelle ai rigidi canoni educativi impostigli dai genitori per impronta educativa e appartenenza sociale), Giacomo Leopardi fu il primo esistenzialista della modernità.

Determinante nel film diretto da Rubini e interpretato, fra gli altri, dagli ottimi Alessio Boni e Valentina Cervi, rispettivamente padre e madre del protagonista, la narrazione della sua vita da parte del caro amico Antonio Ranieri, un patriota, scrittore e politico napoletano. Lo stesso poeta romantico fu un filosofo e un pensatore politico.

La fiction cerca di percorrere tutta la sua esistenza, in particolare dalla fuga da casa fino alla morte di Leopardi per via della malattia.

IL REGISTA, le sue note

“Genio visionario dietro cui palpita il cuore di un eterno ragazzo, incompreso dagli uomini della sua epoca, Leopardi è più interessato a rivolgersi alle generazioni del futuro, nelle quali ha continuato a trovare ascolto fino a oggi”.

Rubini descrive così il grande poeta dopo aver sottolineato che: "Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità. (Fonte: Press material, Biennale Venezia 81)

ANALISI & RECENSIONE

In questo cast, particolarmente adatto al pubblico televisivo, un applauso sentito va sia ad Alessio Boni, attore di spessore, e alla brava Valentina Cervi sia ad Alessandro Preziosi, efficace in un ruolo, seppur piccolo, con cui emerge nella storia. 

Come nel titolo, sottolineo la grande differenza fra il vero Giacomo Leopardi e quello interpretato dal giovane Maltese, lanciato professionalmente da "Il signore delle formiche" di Gianni Amelio e vincitore di alcuni ambiti premi di categoria alcuni anni fa.

Un altro aspetto difficile da ricreare in video - se non appartiene alla persona più che all'attore o se l'interprete non è fenomenale, come Maggie Smith in Downton Abbey - è la classe, quella che certamente caratterizzava il conte di San Leopoldo e figlio della marchesa Antici. Per esempio, che Angela Lansbury fosse una persona di certo standing lo si vedeva anche quando interpretava la sua Jessica Fletcher; senza conoscerlo personalmente, purtroppo, so da chi l'ha conosciuto che la grazia di Colin Firth non è frutto solo di un'ottima interpretazione di re George nel magnifico film del 2010 "Il discorso del re". 

CURIOSITA' e CONCLUSIONE

A proposito della famiglia Antici, il mio adorato nonno, Aldo Filippini Battistelli, mi disse che il brillante Giacomo era, fra gli altri "difettucci", carente sulla pulizia personale. Lo sapeva per via della sua lontana parentela con il classicista romantico caduto nel pessimismo cosmico: Pietro Filippini, anch'egli di San Lorenzo in Campo (PU, Marche) come il padre di mia madre e la mia prozia Fernanda, aveva sposato Artemisia Antici, figlia del marchese Camillo Antici e cugina prima del poeta; inoltre, la zia di Artemisia, Adelaide Antici, si era maritata con un filosofo, politico, letterato italiano, esponente del pensiero controrivoluzionario, ossia il conte Monaldo Leopardi, il quale pare fosse, in origine, destinato alla sorella di Adelaide, Amalia.

Ho avuto l'opportunità di interpretare la celeberrima poesia, ancora dell'epoca positiva di Leopardi, "L'Infinito" - Basile in Leopardi: L'Infinito - quando ebbi l'occasione, nell'anno in corso, di accompagnare la pianista Cristiana Pegoraro, autrice di una composizione musicale ad hoc per i noti versi (Cristiana Pegoraro (pianista) fa sognare gli Amici del Loggione del Teatro alla Scala, anche con "L'Infinito", interpretato da Alessandra Basile (attrice)): fu un'esperienza sublime.

Questo prodotto è da apprezzare perché ci porta nel mondo di un uomo che segnò la nostra cultura e la storia del nostro paese, regalandoci, ancora oggi, con i suoi versi e la sua profondità, riflessioni, brividi ed emozioni.
Nella sua sfortunata relazione con la malattia, Giacomo morì, a pochi giorni dal suo 39° compleanno, a Napoli nel 1830, durante un’epidemia di colera, stroncato da uno scompenso cardiaco o, ci sono dubbi al riguardo, un edema polmonare.

Non si possono dimenticare personaggi tanto importanti le cui opere sopravvivono a loro e a noi, perciò, sebbene si tratti di uno sceneggiato romanzato per, immagino, motivi di sceneggiatura e tipo di pubblico, il mio voto per "Leopardi, il porta dell'Infinito", che andrà in onda sulla Rai il 7 e il 9 gennaio prossimi, è 7.

Da vedere per ricordare Giacomo e non dimenticare i suoi straordinari componimenti.