Rai, Repubblica lancia lo scoop sulle assunzioni Adecco in Rai. Ma noi lo avevamo già scritto lo scorso 16 maggio...
Il rischio è che ora venga fuori una guerra fratricida in cui a rimetterci saranno solo i lavoratori
Repubblica lancia la “bomba” su alcune assunzioni in Rai, che sarebbero avvenute attraverso una società esterna. L’opposizione grida allo scandalo e chiede provvedimenti. Niente di nuovo in realtà. Lo scorso 16 maggio il Giornale d’Italia aveva dato ampia notizia di questa vicenda, riportando anche le dichiarazioni delle organizzazioni sindacati. Da precisare che si tratta di una manciata di persone assunte con contratto da operatore multimediale (meglio noti come programmisti registi), e non come invece riportato da alcuni organi di informazione da funzionario. Una vicenda che, come avevamo già scritto, ha fatto arrabbiare i tanti dipendenti Rai che da anni aspettano un piccolo scatto di livello. E lo ha ribadito anche il consigliere dei dipendenti Rai, Davide Di Pietro che ha ricordato “i tanti precari in attesa di assunzione e tutti coloro che, da anni, aspettano una giusta progressione di carriera. Se fosse vero, tutto ciò sarebbe inaccettabile oltre che un’offesa per lavoratrici e lavoratori. Chiederò formali spiegazioni”.
Nel frattempo, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha attivato un audit interno sul caso delle nuove assunzioni in azienda così da verificare la correttezza “delle procedure di selezione in direzione radio per le visual radio”. L'opposizione annuncia battaglia. “Se fosse confermata la notizia di una parentopoli in Rai sarebbe di una gravità inaudita”, hanno detto gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Vigilanza, “Porteremo questo caso immediatamente in Commissione". Analoghe proteste arrivano da Verdi e Sinistra, oltre che da Maria Elena Boschi di Italia Viva che si domanda: “Quali sono i criteri per le assunzioni? Perché non sono state rispettate le graduatorie?”, ignorando però che in Rai da anni non ci sono più le graduatorie, visto dopo l’entrata in vigore del “decreto dignità” tutti i lavoratori a tempo determinato sono stati stabilizzati, così come nel coro degli ultimi 10 anni Rai ha promosso due concorsi per stabilizzare diversi collaboratori a partita Iva e trasformarli in operatori multimediali. Per il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani “dopo anni di concorsi, selezioni pubbliche e stabilizzazioni dei precari in Rai si torna a metodi della vecchia politica: assunzioni per amici e parenti”. Alle giuste osservazioni dell’opposizione e delle associazioni di categorie, risponde anche la maggioranza. “Approfondire i metodi di assunzione in Rai è un dovere che risponde alle esigenze di chiarezza e trasparenza per il servizio pubblico”, ha affermato il membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, Michaela Biancofiore, “Un'operazione che, evidentemente, va fatta giustamente oggi come dovrebbe essere fatta anche per quel che riguarda fatti passati. Accendere un faro su tutte le presunte assunzioni a chiamata diretta, con eventuali favoritismi o corsie preferenziali, è un obbligo che va rispettato per garantire correttezza e assicurare che in Rai si torni a parlare di informazione, per assicurare un servizio pubblico realmente plurale, ma le allusioni da parte di coloro che hanno lottizzato a go go sono a dir poco vergognose ''. Dello stesso avviso anche i componenti di Fratelli d’Italia in Commissione Vigilanza Rai che ritengono “assolutamente necessario fare chiarezza. Una verifica che naturalmente va fatta in maniera approfondita, a tutto tondo, anche guardando a quanto è stato fatto negli anni passati. Un'operazione di trasparenza che intendiamo sostenere con forza in Commissione Vigilanza Rai e che chiaramente non può essere circoscritta, come forse vorrebbe qualcuno”.
Il rischio è che ora venga fuori una guerra fratricida in cui a rimetterci saranno solo i lavoratori.