Addio a Paul Newman, morto per cancro ai polmoni l'attore hollywoodiano dagli occhi di ghiaccio, dai film all'overdose del figlio al complesso dell'altezza

Paul Newman si è spento a 83 anni fra le braccia della moglie e dei cinque figli dopo aver rinunciato alle cure iniziate pochi mesi prima per un cancro ai polmoni. La sua vita è stata ricca di successi, ma segnata dalla morte di un figlio per overdose. Tutto sull'intensa vita privata e sulla carriera dell'icona hollywoodiana

Paul Newman è morto il 26 settembre 2008, all'età di 83 anni, a causa di un turbo-cancro ai polmoni. La malattia gli era stata diagnosticata pochi mesi prima, a luglio. Dopo le prime chemioterapie, aveva tuttavia deciso di interrompere le cure. Paul Newman si è spento nella sua casa di Westport, nel Connecticut, tra le braccia della moglie Joanne Woodward e delle 5 figlie, due avute dalla prima moglie Jacqueline e tre da Joanne.

L’attore, noto per essere un accanito fumatore, aveva smesso di recitare nel 2007 per “buchi di memoria”. Nel mese di maggio aveva dovuto rinunciare alla regia di una produzione di “Uomini e topi” dal romanzo di John Steinbeck per problemi di salute.

Noto come attore dagli occhi di ghiaccio, è stato un'icona indiscussa del cinema hollywoodiano. Attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, filantropo e pilota automobilistico statunitense, il suo talento poliedrico è stato apprezzato in ogni parte del mondo. Nella sua lunga carriera Newman ha vinto tre Oscar, sette Golden Globe e un Emmy Award, e ha anche ricevuto una stella sull'Hollywood Walk of Fame. Assieme a Ennio Morricone, Charlie Chaplin, Henry Fonda, Spike Lee e Laurence Olivier, detiene il singolare primato di aver ricevuto prima l'Oscar alla carriera e poi come vincitore tra i candidati, per "Il colore dei soldi".

Se la sua carriera è stata brillante e ricca di riconoscimenti, la sua vita privata è stata segnata da un grandissimo dolore, la perdita del figlio per overdose e abuso di sostanze alcoliche.

Addio a Paul Newman, biografia e carriera dell'attore dagli occhi di ghiaccio, i film più famosi

Paul Leonard Newman è nato a Shaker Heights, nei pressi di Cleveland (in Ohio), il 26 gennaio 1925 ed è scomparso il 26 settembre 2008. Figlio di Arthur (morto nel 1950), proprietario di un grande negozio di articoli sportivi (che a sua volta era figlio di genitori ebrei, madre ungherese e padre tedesco) e Theresa Garth, emigrante slovacca, Paul Newman si arruolò, appena dopo la High School, nella U.S. Navy Air Corps, l'aviazione della Marina. Il suo sogno era quello di diventare pilota, ma il daltonismo da cui era affetto non glielo permise. Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio nel Pacifico meridionale come marconista e mitragliere nelle squadriglie di siluranti/bombardieri Avenger (1943-1946). Il 6 agosto 1945, proprio mentre era in volo ad alta quota a circa 300 km a sud-ovest di Hiroshima, vide, lontano sull'orizzonte, il bagliore del fungo atomico.

Nella ripresa economica del dopoguerra, si occupò della gestione della ditta paterna. Dopo aver frequentato per meno di un anno la scuola d'arte drammatica della Yale University, si iscrisse all'Actors Studio di New York ed esordì nel 1953 in teatro a Broadway in Picnic, opera successivamente resa famosa dall'omonimo film diretto nel 1956 da Joshua Logan.

Il 1954 segnò il suo esordio cinematografico ne Il calice d'argento, ma la sua interpretazione non raccolse grandi lodi. Il The New Yorker scrisse di lui: "Recita la sua parte con il fervore emotivo di un autista di autobus che annuncia le fermate locali". Paul Newman comprò una pagina di un quotidiano nazionale per chiedere scusa per la sua interpretazione. Due anni più tardi fu invece apprezzata la sua interpretazione del pugile Rocky Graziano in Lassù qualcuno mi ama (1956), che lo impose all'attenzione di critica e pubblico.

Paul Newman ha girato 56 film durante la sua carriera, da “Il calice d’argento” nel 1954 a “Era mio padre” nel 2002. Ha diretto 5 film e lavorato come produttore e doppiatore. Ha lavorato con Alfred Hitchcock, Robert Wise, George Roy Hill, Martin Ritt. John Huston, Mel Brooks, Robert Altman. Sydney Pollack, Sidney Lumet, Martin Scorsese, Joel e Ethan Coen, Sam Mendes e molti altri. Nella sua lunga carriera ha vinto 3 Oscar: alla carriera nel 1986, come Miglior attore protagonista in “Il colore dei soldi” nel 1987 e l’Oscar Premio umanitario Jean Hersholt nel 1994.

Paul Newman, morto per turbo cancro ai polmoni

La morte di Paul Newman ha sconvolto il mondo del cinema e tutti i suoi fan. La sua malattia era stata diagnosticata alcuni mesi prima, nel luglio dello stesso anno, presso lo Sloan-Kettering Cancer Center di New York. Dopo poco tempo dall'inizio della chemioterapia presso il Weill Cornell Medical Center di New York, aveva scelto di interrompere le cure. Newman è morto a 83 anni nella sua residenza a Westport, nel Connecticut, accanto alla moglie Joanne Woodward e alle cinque figlie. Dopo una cerimonia funebre riservata, il suo corpo è stato cremato. L'attore, ex fumatore, aveva abbandonato la recitazione nel 2007, citando problemi di memoria. Nello stesso anno, aveva rinunciato alla regia di una produzione teatrale di "Uomini e topi" a causa dei suoi crescenti problemi di salute.

Le mogli, le figlie e il dolore per la morte dell'unico figlio maschio

Nel 1949 sposò Jacqueline E. Witte dalla quale ebbe tre figli: Scott Allan (1950-1978, morto a 28 anni per un'overdose di droghe), Susan Kendall (1953) e Stephanie (1954).

Il 29 gennaio 1958, a Las Vegas, sposò in seconde nozze l'attrice Joanne Woodward, con la quale rimase fino alla morte. Con la seconda moglie, Paul Newman ebbe tre figlie: Elinor "Nell" Teresa (8 aprile 1959), Melissa "Lissy" Stewart (17 settembre 1961), e Claire "Clea" Olivia (1965). Lo stesso anno la moglie ottenne il premio Oscar come migliore attrice per il suo ruolo in La donna dai tre volti e recitò con il marito in Missili in giardino e La lunga estate calda. I due recitarono insieme in molti altri film.

Newman ha sempre elogiato la sua amata moglie, definendola il suo vero amore e la sua roccia. La sua vita privata, tuttavia, è stata segnata da un grandissimo dolore, la perdita del figlio Scott per overdose e abuso di sostanze alcoliche. L'attore ha lottato con il senso di colpa e il dolore per non essere riuscito a salvare il giovane dalla dipendenza. Ha fondato il Scott Newman Center for Drugs Abuse per onorare la memoria di suo figlio e combattere l'abuso di droghe.

Il documentario e l'autobiografia

Nel 2022 la vita straordinaria dell'attore e il suo contributo al cinema sono stati celebrati in un documentario diretto da Ethan Hawke e prodotto da Martin Scorsese. La pellicola ripercorre la sua storia d'amore con Joanne Woodward e i suoi successi sul grande schermo.

Nello stesso anno è uscita la sua autobiografia, che svela i segreti più intimi e le sfide personali affrontate da Newman nel corso della sua vita.

L'attore era apprezzato da tutti per il suo aspetto fisico, ma in pochi sanno che lui invece era piuttosto critico con se stesso. Aveva dubbi, paure e vedeva in se molte imperfezioni, compresa l'altezza.

La sua bravura e il suo modo di recitare hanno influenzato il cinema americano, rendendolo un'icona hollywoodiana unica.