Rai, nessuno sa cosa sia Tele Meloni (come nessuno sapeva cosa fosse Tele PD, Tele DC, Rai Silvio, Lega, An...). Tutti predicano il pluralismo (purché sia quello loro). Giorgia voleva gli agricoltori a Sanremo ma soltanto in cambio dello spottone (che non ci sarà) - ESCLUSIVA

Giorgia Meloni voleva lo spottone e mandare gli agricoltori sul palco di Sanremo soltanto dopo aver trovato l'accordo con palazzo Chigi. Ma l'accordo tra palazzo Chigi e agricoltori non c'è (figuratevi che a palazzo hanno persino timore di incontrarli a Roma) e quindi questi ultimi non saliranno sul palco di Sanremo.
E, statene tranquilli, Amadeus e Fiorellino non avranno certo il coraggio di sfidare l'ira di palazzo Chigi invitando comunque i contadini a salire sul palco. Il rischio di un effetto boomerang per il governo è troppo elevato. Effetto boomerang che poi si ripercuoterebbe sui due co-conduttori...


''Ringrazio le associazioni presenti e le forze politiche di opposizione: Più Europa, socialisti, Italia Viva, Avs. È importante la vostra presenza, sui principi fondamentali uniamo le nostre forze e lo dobbiamo fare per il servizio pubblico e la libertà di stampa. Basta Tele-Meloni, basta con un servizio pubblico svilito ad essere portavoce della propaganda di questo governo e basta attacchi al giornalismo di inchiesta''. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein al sit-in Viale Mazzini.

"In Rai sono accaduti fatti tra il grottesco e il vergognoso. Il 14 gennaio il Tg1 ha mandato un servizio sulla gioventù nazionale elevandolo a evento istituzionale. Basta con questo revisionismo. Poi il titolo sui 1000 euro agli anziani che mi porta a fare un riferirimento a Achille Lauro che regalava la scarpa destra e dopo il voto la sinistra. Non sono mille euro agli anziani, ma e' una platea ristretta a essere beneficiata. Cosa è rimasto del TG più autorevole? E non va meglio nelle altre reti". Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein al presidio organizzato dal partito davanti ai cancelli di Viale Mazzini.


Mentre risuona l'inno di Mameli, è Francesco Palese, leader del sindacato, a spiegare le ragioni della 'contro-manifestazione' promossa dopo il sit in lanciato dalla segretaria Pd Elly Schlein. "Abbiamo ritenuto di avere il dovere di difendere la categoria dei giornalisti Rai dell'ennesimo attacco arrivato dalla politica che ha addirittura contestato un titolo. Dopo quell'episodio abbiamo provocatoriamente invitato gli esponenti del Pd a partecipare alla riunione di sommario. Loro hanno reagito dicendo che ci facciamo dettare i comunicati da Chiocci e Sangiuliano. Noi ovviamente non ce li facciamo dettare, ma riteniamo sia giusto difendere la nostra autonomia. Se qualcuno sbaglia ci sono gli strumenti e le norme per correre ai ripari. Non è utile fare una battaglia contro un'azienda e i suoi professionisti", spiega.TeleMeloni? "Non so cosa vuol dire. Il modo di raccontare la politica è in linea con gli anni passati, sono cambiati i governi ma regna ancora il pastone. Se qualcuno si sente sottorappresentato ha il diritto di protestare, ma gli ultimi dati dell'osservatorio di Pavia dimostrano il contrario", aggiunge. Piccolo gadget per i partecipanti, alcune decine, delle torce per illuminare dato il buio della sera.