Matera Fiction consegna la targa d’oro a Patti Smith per le sue colonne sonore
In occasione del concerto che la grande rock star statunitense ha tenuto presso l’Auditorium Gervasio di Matera, Matera Fiction, ha consegnato la targa d’oro per le colonne sonore a Patti Smith
E’ una delle rockstar più conosciute ed apprezzate a livello mondiale. In occasione del concerto che la grande rock star statunitense ha tenuto presso l’Auditorium Gervasio di Matera, Matera Fiction, ha consegnato la targa d’oro per le colonne sonore a Patti Smith con la seguente motivazione: “Targa d'oro a Patti Smith per le sue canzoni e le colonne sonore nei film che si sono imposte sulla narrazione contribuendo a portare le scene ad un livello più alto. Dalla bellissima ninna nanna molto evocativa scritta dall'artista per Noah di Aronofsky al Rock n' Roll Nigger nel film Natural Born Killers di Oliver Stone. Canzone che apre le porte alla dolcezza malata e visionaria della protagonista". A Matera Patti Smith ha provato "sensazioni" che non aveva provato "in nessun'altro posto al mondo". La cantante - che ha tenuto un concerto all'auditorium Gervasio - ha risposto alle domande dei giornalisti al termine di un tour nei luoghi, tra i rioni Sassi, scelti nel 1964 da Pier Paolo Pasolini per alcune scene del 'Vangelo secondo Matteo'. "Qui - ha aggiunto - ho trovato la connessione con Pasolini, che è un personaggio molto influente, che ha cambiato la mia prospettiva sulla cristianità, sulla religiosità e su Gesù", ha concluso dopo aver incontrato e risposto alle domande di un gruppo di studenti. Nata a Chicago nel 1946 Patti Smith, con il suo piccolo bagaglio di poesia e di rabbia, provò nel 1970 a conquistare il mondo sull’onda del punk e della musica new wave, di cui diventò icona. E quel mondo lo conquistò davvero, con dischi leggendari. Dopo un clamoroso successo tra il 1975 e il 1979, Patti Smith si ritirò dalle scene per lungo tempo, tornando alla ribalta solo alla fine degli anni Novanta, con un rock intellettuale e affascinante. Certamente non era più l’eroina del rock ribelle e irriducibile della fine degli anni Settanta, né la rock star che incarnava sogni e desideri di una generazione e che chiamava a raccolta decine di migliaia di persone ai suoi concerti. Ma la fierezza, la forza, la creatività, l’energia di Patti Smith erano rimaste intatte, e sono rimaste parte integrante della sua arte. A distanza di molti anni, rimane ancora vera la definizione che lei stessa ha dato della sua musica quando ha pubblicato Horses: «Tre accordi fusi con la potenza della parola». Musica e poesia, suono e parola, sono gli elementi che rendono unica e inconfondibile la musica dei dischi del suo successo mondiale e dell’unico disco degli anni Ottanta, Dream of life, ma anche di quelli realizzati negli anni Novanta, dopo un lunghissimo silenzio, ben otto anni attraversati dal dolore per la perdita del marito, un altro leggendario musicista rock americano, Fred ‘Sonic’ Smith. Lentamente Patti Smith è cambiata, è cresciuta, non vive più in un mondo tutto suo, fatto di visioni deliranti di demoni e angeli che s’incontrano sopra la sua testa, di incontri notturni con la poesia ribelle di Arthur Rimbaud e con la pittura di Amedeo Modigliani. Rimane, però, una delle personalità più affascinanti della scena musicale americana, in grado di proporre spettacoli dove parola e musica s’incontrano dando vita a scenari spesso sorprendenti. La sua produzione più recente,