Milano a TEATRO per riflettere sulla vita di coppia e riderci su, perché si ride su ciò che è vero. Voto: 8

Un atto unico spiritoso e ricco di spunti nati da situazioni a due perfettamente riconoscibili: ci si ritrova in lei, in lui o in loro, in una scena o in un'altra. Dal Canada all'Italia con furore, "Guida pratica per coppie alla deriva" è ancora in scena oggi. Da vedere.

"GUIDA PRATICA PER COPPIE ALLA DERIVA", la commedia in scena fino al 12 novembre 2023

Si tratta dell'originaria pièce canadese "Sexy Laundry", di genere romantico e campionessa d'incassi in casa, che ha debuttato in casa nel 2004, riscuotendo un immenso successo, scritta dalla pluripremiata drammaturga Michele Riml. L'opera è stata riproposta in diverse lingue in più di 20 Paesi, fra i quali il nostro, grazie all'adattamento italiano di Monica Capuani. La versione italiana, prodotta da StArt Lab, è anch'essa reduce dal notevole successo della stagione teatrale passata e ha debuttatolo scorso 9 novembre a Milano al Teatro Martinitt, che delle commedie e degli Stand up comedy fa il suo pane quotidiano, dove resterà in scena solo ancora oggi. Accorrete!

La scenografia è una, una stanza d'albergo non proprio raffinata, seppure di una catena super in voga, con un grosso letto matrimoniale protagonista della scena; gli attori, affiatati e bravi, molto bravi, sono due: Massimiliano Vado e Danila Stalteri, nei panni della classica coppia che, insieme da 25 anni con 3 figli, deve rimettersi in discussione, accettando i diversi punti di vista di lui e di lei reciprocamente, se vuole uscire dall'impasse, quasi naturale, che vive.

Enrico vorrebbe restare nella comfort zone che si è inevitabilmente creata fra lui e la moglie, in quella consolidata familiarità reciproca che dà loro, quanto meno a lui, una certa sicurezza, mentre Alice, in preda al panico del tempo che passa e del confronto generazionale - temi che la società ancora maschilista in cui viviamo instilla o rafforza pesantemente, soprattutto, nelle donne, fin da bambine - vorrebbe dare un pò di sprint alla coppia, forse rinnovandola e di certo scuotendola dal rischio di "minestra riscaldata" in cui teme possa essere sprofondata.

Se lui quasi sembra essersi ritratto da fantasie erotiche e pulsioni sessuali a vantaggio dell'agio sentimentale e del calore dei valori famigliari, che procedono senza sbalzi, rassicurandolo per il futuro, lei, invece, prova la strategia della provocazione sessuale, arrivando - ed è un momento esilarante dello spettacolo - a vestire (anzi a svestire) i panni di Cat Woman sull'onda della "Wonder Woman" cui fa cenno diverse battute prima, con ciò riferendosi alle sue parti intime. Infatti, per rinsaldare il loro legame sentimentale e riaccendere l'intima connessione fra i due, in memoria di quando erano giovani e scatenati, Alice, non solo prenota la stanza d'albergo anzidetta, ma si porta dietro un libro intitolato come la commedia, sottoponendolo al marito con esercizi e, soprattutto, chiacchierate, poco da salotto e molto da analisi di coppia, che l'uomo medio (senza giudizi, semmai empatia) Enrico eviterebbe ampiamente. Alice ed Enrico si riscopriranno più innamorati di prima e forse pure più attratti che mai l'uno dall'altra; come ogni commedia che si rispetti, arriva dunque lo sperato happy ending.

Il ritmo e le pause funzionano ottimamente. Il duo prende quota, in verità dopo i primi minuti dello spettacolo, lanciandosi anche in sguardi e complicità che escono dal testo stricto sensu, ma sempre in perfetto allineamento con i personaggi, un'intesa che questi debbono avere dopo 25 anni insieme e la situazione scenica, perciò, a maggior ragione, applausi a entrambi. Tuttavia, chi la fa da padrone è la regia - lo dico da attrice - poiché il risultato del lavoro dei due ottimi interpreti è frutto di una maestria nel dirigerli; il regista è la figura più importante in un film e, forse soprattutto, in uno spettacolo teatrale, dunque altrettanti, se non di più, applausi a Nicola Pistoia, che ha saputo cesellare il testo già di per sè eccellente con destrezza e raffinata oculatezza.

Questa pièce fa ridere sì, ma perché? Perché quando escono fuori verità, piccole o grandi, e ci si riconosce o si sa di cosa si sta parlando, è inevitabile piangerci o, appunto, riderci su. Si prende coscienza in leggerezza, si ride in modo liberatorio, si empatizza con lui, con lei o con entrambi. Si esce contenti dalla visione di "Guida pratica per coppie alla deriva", cui critico solo il titolo italiano, che, come spesso capita, non è migliore dell'originale, e, al tempo stesso, auguro lunga vita.

LA PAROLA AL REGISTA

“Guida pratica per coppie alla deriva” può essere considerata una commedia romantica. In un’epoca in cui si parla di parità fra i sessi, di crisi del maschio, sarebbe molto utile mettersi concretamente nei panni della persona che si ama per conoscerla veramente, rispettarla di più e ammettere i propri errori perché la verità è che ognuno di noi ha bisogno dell’altro. Mi auguro che le coppie che vedranno la commedia avranno più empatia fra di loro: c’è chi ha detto che “sono le piccole cose che diamo per scontate che ci allontanano ogni giorno”. “Guida pratica per coppie alla deriva” è una commedia che parla d’amore. Per potersi veramente capire a volte si dovrebbe riflettere di più sui bisogni di chi ci sta accanto. Un pensiero semplice eppure così difficile da mettere in pratica ma che io insieme a Massimiliano e Danila vogliamo presentare al pubblico. (Nicola Pistoia)

CONCLUSIONE

Lasciatemi aggiungere "W il teatro!", perché lo spettacolo dal vivo - lo dico da redattrice che recensisce, in particolare, film e, ogni tanto, il live show e lo dico da attrice che lavora, soprattutto, sul palco, anche perché il cinema italiano è di difficile accesso a chi non è abbastanza noto e, in questo secolo, rifugge erroneamente (è proprio un'ignoranza) dalla vera palestra di un attore, appunto il palcoscenico - dà al pubblico molto di più di qualsiasi proiezione sul grande schermo; tu spettatore sei lì con il cast, sei nella storia, sei uno di loro.