ROMA 18° Festa del cinema. Un caso giudiziario francese alla Cucchi nel primo film del magrebino Fikri
In "Avant que les flammes ne s'éteignent" il regista racconta un fatto ispirato alla Francia violenta dei giorni nostri. Voto: 6,5
"AVANT QUE LES FLAMMES NE S'ÉTEIGNENT", il film
La storia è molto simile al caso tutto italiano che fu portato al cinema alcuni anni fa con la pellicola "Sulla mia pelle" e con la relativa l'esplosione nel mondo dorato dei film di Alessandro Borghi. Il riferimento è alla morte, per mano di una serie di poliziotti poi incriminati, di Stefano Cucchi, picchiato fino a morirne e difeso, in particolare, dalla sorella per anni.
Il film inizia con la morte, durante un intervento delle forze dell'ordine versus l'ennesima manifestazione, stile quelle spesso in atto nella vicina Francia, di Karim, un ragazzo di colore. Sua sorella maggiore non ci sta! Malika intraprende una battaglia legale per ottenere un processo equo, andare a fondo, dare al fratello e alla loro famiglia la dignità che una morte prematura e crudele senza condanna toglierebbe e, insomma, fare giustizia.
Il caso ricorda anche, naturalmente, quello di George Floyd, pestato a sangue da poliziotti armati e simbolo oggi del movimento “Black lives matter”.
Ciò che viene "venduto" come fatto reale, ma che risulta subito difficile da credere per Malika, è che Karim, arrestato in una perquisizione a sfondo razziale, sia morto per un attacco epilettico dovuto alle droghe pesanti presenti nel suo organismo. La ricerca della verità da parte della ragazza non è ben vista da tutti e a risentirne è, anche, la stabilità della sua famiglia. Avrà un valido sostegno sia dall'attivista Slimane, esperto di casi del genere dagli anni Novanta, sia dall'avvocato Harchi, il quale porta a sè i media nazionali e riesce a far assumere il caso da un magistrato indipendente, in luogo del corrotto procuratore distrettuale.
RECENSIONE
Il film dura circa un'ora e mezza e corre veloce alla conclusione, insomma nulla da dire sul ritmo. Inoltre, lo stile registico è un pò all'americana, il che funziona per il genere di film e per la storia.Il titolo farebbe riferimento a ciò che purtroppo sta infiammando le periferie francesi. I protagonisti, Camélia Jordana e Sofiane Zermani, sono, come direbbe qualcuno, sul pezzo.
Non è un film ispirato a fatti veri, ma racconta una storia verosimile, prendendo spunto dalla cronaca, anche da quella attuale, sulla quale non bastano mai le analisi e il tentativo di capire e prevenire.
Ricordiamoci che, per Mehdi Fikri, questo è il suo esordio con un lungometraggio.
Se Fikri vuol trasmettere un messaggio con “Avant que les flammes ne s'éteignent", è quello di rappresentare e sostenere la battaglia in cui molte famiglie sono realmente impegnate.
Un altro messaggio del film e del suo regista riguarda la distinzione pericolosa o, quanto meno, degna di riflessione, fra la classe operaia di origine nordafricana che vive in quelle periferie "infiammate" e la classe borghese, più da centro città, che resta poco sensibile alle ingiustizie subite dalla prima.
L'intento è buono, anche se andava supportato meglio dalla rete della storia, da uno sviluppo dei personaggi che in buona parte manca, da un maggiore coinvolgimento degli spettatori, sacrificato in nome del tema. Tuttavia, non è forse l'unica verità quella del film, ossia non sempre il cattivo è in divisa e la vittima innocente è il ragazzo di colore teppistello che scappa e paga per la sua pelle. La verità sta nel mezzo, come saggiamente dicevano i latini con la nota espressione "in media stat virtus". Corruzione e disagio sociale spesso sfociano in atti di violenza, a volte in delitti o incidenti mortali, coinvolgendo tante comunità di immigrati nel mondo: le cause andrebbero risolte e le conseguenze impedite, senza dover arrivare a individuare i colpevoli. Voto: 6,5.
IL REGISTA
Il regista, nato in una famiglia marocchina in Francia, ha conosciuto, anche nella sua veste di giornalista, la brutalità della polizia e ha dichiarato di essere rimasto impressionato dal fatto che una famiglia che perde, per mano delle forze dell'ordine, un proprio membro ha solo poche settimane per decidere se compiangerlo o, invece, mettersi in azione e combattere per verità e giustizia.
Il film "Avant que les flammes ne s'éteignent", presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma lo scorso 24 ottobre, anche per il pubblico, è nelle nostre sale dal prossimo 15 novembre.