Margherita Buy è, anche, l'autrice di questa sceneggiatura insieme a Doriana Leondeff e Antonio Leotti. Il soggetto, invece, è tutto suo e nasce dalla fobia che ha, appunto, di volare. Nell'eccellente cast, riconosciamo Anna Bonaiuto (di recente era a teatro, diretta, nella bellissima pièce "Osage County", da Filippo Dini), Sergio Rubini, Elena Sofia Ricci e Maurizio Donadoni. La regista ha detto che un aspetto divertente è dato dalla condivisione di un terrore personale della protagonista, che se ne vergogna anche un pò, con dei perfetti sconosciuti dalle vite assai diverse dalla sua, incluso un critico che la conosce e addirittura la detesta, almeno così pare, tanto da averne scritto malissimo in molte sue recensioni. Infine, ha detto che la novità della regia le è piaciuta parecchio. Immaginiamo tornerà presto dietro alla macchina da presa, in questa ondata, quanto meno ai festival cinematografici di Venezia e di Roma, di attrici che debuttano alla regia.
ROMA 18° Festa del cinema. Margherita Buy ha paura di "Volare", ma non dietro alla macchina da presa
Con "Volare" leggerezza e risate su una fobia che attanaglia forse mezzo mondo. Per la prima volta alla regia di un film, Margherita Buy dirige se stessa e inizia dalle sue paure. Voto: 7.
"VOLARE", il film
L’attrice di serie tv AnnaBì, seguitissima e nota, è terrorizzata dal prendere gli aerei, cosa che naturalmente rende la sua vita professionale di più difficile ascesa e che si scontra paradossalmente con il suo personaggio, una finanziera che prende elicotteri, saltandoci su come nulla fosse. All'inizio del film, AnnaBì rinuncia all'ultimo a un volo per la Corea, indisponendo anche la sua agente, che non sa più come fare con lei e che, di tutta risposta, nonostante l'amicizia dichiarata, sposterà la sua attenzione verso una concorrente capace di salire su un aereo. Le cose, per la protagonista, si complicano quando la figlia annuncia la sua imminente partenza per l'America. La soluzione a una tale paura? Un corso presso Ita Airways.
LA REGISTA
RECENSIONE
Il tema del film è, dunque, la ancora diffusa paura di volare, forse più rara nei paesi come Nord Europa e Stati Uniti, dove per abitudine o per estensione territoriale, l'aereo è un mezzo più immediato nella mentalità della gente che da noi, ma è solo un'ipotesi. Di certo ci sono l'irrazionalità di questa paura e il fatto che sia assai umana. Questa fobia ben poco ha a che fare con un rischio reale, mentre si relaziona nel profondo della psiche. Guidare una macchina in genere simboleggia il prendere in mano la propria vita e può generare panico; volare significa affidarsi a qualcuno che ci porta lontano, per definizione molto lontano (che sia così per davvero o no, ossia che si vada ai tropici o a Roma, distante in treno da Milano appena 3 ore), senza poter avere alcun controllo sul mezzo, sul viaggio, su sè. La Buy - che ricordiamo sempre con un gran sorriso in "Maledetto il giorno che ti ho incontrata", dove, come Camilla o Billa, ossessionava un meraviglioso Verdone, che l'aveva scelta per il ruolo e diretta, con le sue fobie e, soprattutto, l'infatuazione per il loro comune psicoterapeuta - ha dichiarato più volte di suoi tic, ansie, nevrosi, anche scherzandoci su, e, nella fatispecie, ha definito questo suo primo film da regista "una commedia totalmente autobiografica".
Il film è leggero, ben interpretato, scorrevole, con alcune battute molto divertenti, ovviamente adatto a tutti. Forse poteva esserci un elemento di maggiore profondità e sofferenza nel film, senza avere la paura, se così è stato, di allontanarsi dal genere commedia italiana cara alla stessa Buy: all'inizio è difficile empatizzare con la protagonista, perché il dramma resta in superficie, preferendo far ridere. Ma si ride lo stesso quando la verità è scomoda e condivisa (da chissà quante persone) perché reale. Voto: 7.
Il film "Volare", presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma lo scorso 24 ottobre, anche per il pubblico, uscirà il prossimo anno, in una data ancora da definirsi del 2024.