Globo D'Oro 2023, “Gianni Agnelli, in arte l’Avvocato” trionfa come miglior documentario, Durante: "Gli investimenti sulla televisione hanno portato risultati"

A conquistare il Globo d’Oro 2023 per il miglior documentario è “Gianni Agnelli, in arte l’Avvocato”, il docufilm prodotto, in collaborazione con Rai Documentari, da Marco Durante : "A chi dedico questo premio? All’Avvocato Agnelli. Senza di lui non sarei quello che sono"

A conquistare il Globo d’Oro 2023 per il miglior documentario è il docufilm prodotto da Marco Durante in collaborazione con Rai Documentari “Gianni Agnelli, in arte l’Avvocato”.

A sostegno di quanto appena affermato si riportano le parole del fondatore e presidente di LaPresse Marco Durante che ha prodotto il docufilm: “Questo è il riconoscimento più importante che abbiamo ricevuto noi. Da quattro anni abbiamo investito sulla parte televisiva, è il primo premio per un documentario importante. Importante perché vi sono legato personalmente. Ho vissuto con l’Avvocato, l’ho conosciuto molto bene e lo chiamavo Giovanni a differenza degli altri che lo chiamavano Gianni o l’Avvocato”.

Il docufilm mostra uno sguardo sulla vita di Gianni Agnelli e sui temi che hanno scandito la sua esistenza, tra la Fiat e la Juventus, dagli affari alla bellezza. Il ritratto cinematografico dell'Avvocato riesce a conquistare la statuetta dell'Associazione della Stampa Estera accreditata in Italia. Sul palco presenziano giganti del cinema italiano e internazionale come John Malkovich e Marco Bellocchio.

La 63ma edizione di uno dei premi cinematografici più antichi di Italia ha avuto luogo presso i giardini di Villa Massimo. A ritirare il premio per “Gianni Agnelli, in arte l’Avvocato”, realizzato a vent'anni dalla scomparsa di uno dei protagonisti della vita economica e sociale d'Italia, sale sul palco il regista, Emanuele Imbucci.

Arricchito con testimonianze di amici, familiari e persone strette all'interno del giro di Agnelli, il docufilm mostra uno sguardo intimo all'interno di una vita estrosa e, al contempo, delicata. 

“Sono felice perché questo premio non va a me, ma va a LaPresse. Non c’è giorno, mese o anno che non facciamo un passo in avanti. Questo non viene da me ma dalla macchina che abbiamo creato” dice Durante. “A chi dedico questo premio? All’Avvocato Agnelli. Senza di lui non sarei quello che sono. Se non avessi conosciuto Donna Marella non avrei imparato l’educazione. Se non avessi incontrato l’Avvocato non sarei la persona che sono adesso”.