Myrta Merlino andrà alla Rai, l'Italia affonda e dovrei gioire per le sorti della conduttrice?

Conosco il capitano: mi gonfio il salvagente

ALLEGRIA DI NAUFRAGI

Distinti saluti dall’Italia che affonda

Proprio come Novecento, ci tengo a precisare che io qui ci sono nato, non mi sono imbarcato volontariamente. Nascere in Italia sessant’anni fa era una fortuna, anche se i più attenti osservatori avevano già individuato le prime crepe: Le mani sulla città di Francesco Rosi venne girato quando io ero appena nato e spiega già molto…

Nazione a sovranità limitata a causa della sua posizione geografica al centro del Mediterraneo e della sua storia, l’Italia degli anni ’60 era un esempio di piccolo mondo di provincia: una facciata perbenista, cattolica, conservatrice e un cuore marcescente, putrefatto da secoli di compromessi.

La guerra fredda vista da qui era quella descritta da Giovannino Guareschi: Peppone e Don Camillo. La Germania era il primo partner commerciale del Nord Italia, l’evasione fiscale era la norma, la corruzione dilagava e “tengo famiglia” il motto nazionale.

Ciò nonostante, l’Italia stava a galla, i lavoratori riuscivano (seppure a prezzo di sacrifici) a comprarsi una casa, un’automobile, a pagarsi le vacanze e a mandare i figli all’Università.

Poco importa che ci fosse Gladio, che Enrico Mattei (e chiunque avesse l’ardire di mettere in discussione lo status di colonia americana), fosse stato assassinato, che la mafia lambisse Palazzo Chigi e il Vaticano.

Inutile descrivere come si sia giunti al naufragio, è stata una catena di errori fatali: la divisione Banca d’Italia Ministero del Tesoro voluta da Beniamino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi, l’ingresso nell’Euro, l’accettazione passiva della politica monetaria tedesca, lo spread considerato come qualcosa di ineluttabile, la spesa pubblica fuori controllo, le privatizzazioni dissennate e predatorie del nostro patrimonio nazionale…

Così, oggi siamo qui in quest’Italia che affonda, gravata dal peso di un debito pubblico insostenibile. Abbiamo provato a essere concorrenziali con l’handicap dello spread (un 2% di media all’anno), ma non era possibile. Nascere qui significa avere circa 47.000 Euro di debiti, il tutto in uno Stato fatiscente dove puoi essere ucciso da un ponte che crolla, dal cornicione di una scuola che ti cade in testa o da un paio di giorni di pioggia.

Certo, è il Paese più bello del mondo… L’Italia affonda ma gli italiani si rallegrano perché Myrta Merlino andrà in RAI: è bello essere ancora capaci di gioire per le piccole cose, apprezzare la ventata di novità che porterà Myrta Merlino.
Purtroppo, non riesco a unirmi al coro di hip hip urrà. Prima di tutto, non so chi sia questa Myrta Merlino (è sposata con Domenico Arcuri? Non potevate dirmelo prima? Premiata da Sergio Mattarella? Ma mi volete fare incazzare davvero?) poi tendo a preoccuparmi più dell’identità del capitano della nave che di quella della cantante nella sala da ballo.
E il capitano lo conosco: mi gonfio il salvagente.

di Alfredo Tocchi, 5 giugno 2023