Rai, ascolti in forte calo. Quanto perdono Tg1, Tg2 e Tg3

Tutti i nuovi direttori di Tg, che siano di destra di sinistra o semplicemente filo governativi promettono sfracelli ma poi la realtà è un'altra cosa. Per rendersene conto basta guardare ai numeri. Tutti i telegiornali della sera perdono ascolti, non solo quelli del servizio pubblico che tuttavia si distinguono per perdite consistenti. Il Tg1 per esempio, perde il doppio del contemporaneo Tg5, che ferma il suo regredire al -5.6% mentre il Tg1 scivola al -11,1%. “Si tratta di attese diversificate”, spiega Francesco Siliato, Media Analyst dello Studio Frasi, “dai notiziari del servizio pubblico ci si aspetterebbe un maggiore pluralismo, non solo politico. L’appiattimento sulle posizioni governative, selezionando guerre, eccidi, proteste sociali e modulando a piacere i canoni del racconto, genera perdita di credibilità e quindi disaffezione. Disaffezione che nel caso del Tg1 è dimostrata dal valore della permanenza, valore inferiore a quello del Tg5 e in diminuzione nel confronto tra i primi 77 giorni di questo 2023 e quelli dello scorso anno, mentre sul Tg5 la permanenza è in aumento”.

In quanto allo share il Tg1 è l’unico dei telegiornali della sera a perdere più di un punto di share (-1,2 punti) e il Tg5 è l’unico a guadagnare (+0,2 punti).

Il Tg2 perde quasi trecentomila spettatori (-286.093) nel confronto tra le prime undici settimane del 2023 e del 2022. In percentuale è il Tg2 a perdere la quota di spettatori più alta (-20,2%) un primato non di poco conto, sono infatti otto punti sotto i due telegiornali della sera in quanto a perdite di spettatori, Tg3 e TgLa7 (-12,1%).

Anche la permanenza del Tg2, ovvero la parte seguita in media di un programma, è molto bassa (49%). Anche nel caso della permanenza è il Tg2 a perdere più valore percentuale di tutti gli altri telegiornali della sera.

Il Tg3 lascia sul campo il 12% dei propri ascolti e riesce a rimanere appena sopra i due milioni di audience media nell’edizione delle diciannove. 

Insomma, i numeri parlano chiaro. La nuova dirigenza in arrivo non potrà fare altro che provare a rilanciare gli ascolti dei principali telegiornali Rai. Sperando che vada meglio rispetto ai predecessori. Il rischio è la perdita di peso dell'informazione targata viale Mazzini.