Oscar 2023, "Everything Everywhere All at Once" vince 7 statuette, Fraser miglior attore, Michelle Yeoh miglior attrice

"Everything Everywhere All at Once" si porta a casa sette statuette, mentre il tedesco "Niente di nuovo sul fronte occidentale" 4. Fraser miglior attore, Yeoh miglior attrice

È "Everything Everywhere All at Once" il film pluripremiato agli Oscar 2023 con sette statuette. La pellicola oltre a miglior film si aggiudica anche migliore attrice (Michelle Yeoh), migliori registi e migliore sceneggiatura originale (Daniel Kwan e Daniel Schenert), e poi miglior editing, miglior attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis) e miglior attore non protagonista (Ke Huy Quan).

Oscar 2023, "Everything Everywhere All at Once" vince sette statuette

"Everything Everywhere All at Once" ha fatto incetta di statuette confermando in parte le sensazioni della vigilia degli Oscar. Il film è infatti arrivato con undici nomination facendo da asso pigliatutto alla cerimonia annuale che si svolge al Dolby Theatre. Brendan Fraser è stato premiato con la statuetta di "miglior attore" per il film "The whale". di Aronofsky. Un trionfo, come ha confermato lui stesso.

"Questi trent'anni non sono stati facili ma oggi sono qui". Per lui un lungo periodo nel quale si sono susseguiti problemi di vario tipo, come la crisi, piccoli ruoli, una denuncia per molestie ed ora il riscatto. Un trionfo lo è stato anche per gli attori asiatici dato che nella storia dell'Academy, mai due di loro avevano visto nello stesso anno. Michelle Yeoh vincitrice della statuetta come miglior attrice; sconfigge Cate Blanchett e parla del ruolo nel film che l'ha rimessa in gioco a 60 anni: "A tutte le donne, non lasciate che nessuno vi dica che hai passato i tuoi anni migliori".

Gli altri film in gara e la delusione Italia agli Oscar

"Everything Everywhere All at Once" surclassa il tedesco "Niente di nuovo sul fronte occidentale", che riesce comunque nella serata più ambita a portarsi a casa quattro statuette: cinematografia, miglior film internazionale, set e colonna sonora. Adattamento cinematografico a Sarah Polley per il suo "Women Talking - il diritto di scegliere". Nulla da fare per l'Italia. "Le Pupille di Alice Rohrwacher" è stato battuto da "An irish goodbye", nella categoria dei corti live action. Nessuna statuetta nemmeno per Aldo Signoretti candidato per le acconciature di Elvis.