Nel b/n "Ramona" lei vuole sfondare come attrice e lui regista se ne innamora, fra una serie di gag
Alla Festa del Cinema di Roma, un piccolo film diverte, intriga, solleva e vince meritatamente. Riceve il premio alla migliore sceneggiatura e due menzioni speciali al film. Una creatività che costa poco e funziona: che gli italiani prendano spunto.
Recensione
Film in CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA, vincitore del premio per la migliore sceneggiatura assegnato a Andrea Bagney; due menzioni speciali al film, come MIGLIOR COMMEDIA – PREMIO “UGO TOGNAZZI” e come MIGLIORE OPERA PRIMA BNL BNP PARIBAS insieme a "Foudre" di Carmen Jaquier
È un film, quasi tutto, in bianco e nero, “Ramona”, nonché l’opera prima, della durata di 80 minuti, dell’emergente Andrea Bagney, regista spagnolo. Gli unici sprazzi di colore riguardano, paradossalmente, i momenti fuori dalla realtà della storia narrata, ossia i provini, ripresi, di Ramona, la protagonista. Questo lungometraggio di genere drammatico ha partecipato al Concorso Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani e ha meritatamente vinto. La storia è quella di una trentenne che cerca di sfondare come attrice, mentre vive in casa con il fidanzato, che l’ama, seppure non l’ascolta moltissimo quando parla, anche perché lei parla come una macchinetta senza grandi interruzioni, e che la sostiene nella sua carriera ancora tutta da fare. Almeno in apparenza, all’inizio, Nico non è geloso, ma forse non è nemmeno abbastanza generoso con lei; lui appartiene a un'altra sfera professionale e non riesce a essere in sintonia con Ramona al 100%. C’è, però, un uomo che ci riesce: Bruno. Ramona lo conosce in un bar, dopo aver fatto un ennesimo provino, e inizia a parlarci, trovandosi velocemente a condividere una certa filosofia di vita e, man mano, tante altre piccole cose; i due, sempre in preda alle chiacchiere, lasciano il bar per due passi assieme e, a un tratto, Bruno le si dichiara. Ramona scappa, spaventata, e torna a casa. Il giorno dopo va a un altro casting, con una parrucca, per nascondere qualche capello bianco che si è vista con orrore all’attaccatura dei capelli, e, quando entra nella sala provini, cioè quando arriva il suo turno di gareggiare per il ruolo, scopre che il regista del film per cui si candida è proprio Bruno! Costui, innamorato di lei, la sceglie in diretta davanti agli altri presenti che la dovrebbero valutare, cosa rara se non assurda nella realtà. Lei, prima riluttante poi convinta dal fidanzato, cui ha raccontato tutto, accetta il ruolo. Ma Bruno le è davvero indifferente e antipatico? Forse no. Le paranoie, i dubbi, la continua condivisione con gli altri delle sue speranze e delle delusioni che la pervadono, i monologhi interni senza fine, i paletti cui si avvinghia, tutto questo è caos al femminile ed è Ramona, personaggio e film; è lei come altre donne. E il risultato è che la commedia è divertente, spassosa, ben scritta, molto ben interpretata, ritmata, sensata; è, anche, adatta anche al teatro. Da vedere. Voto: 8+.