"Living" con Bill Nighy: l'arcigno Mr. Williams rivoluziona la sua vita quando scopre di averne poca
Nell'Inghilterra anni 50, un elegante signore dai modi bruschi scopre di avere un tumore avanzato e si dà agli altri e alla pazza gioia
FUORI CONCORSO
'Living'', con Bill Nighy diretto da Oliver Hermanus e accompagnato da un cast eccellente, i cui attori sono perfetti anche come physique du role, è stato presentato, fuori concorso, a Venezia 79. La storia ci trasporta nell’Inghilterra anni 50 con quella raffinata eleganza, in particolare al maschile, caratterizzata dalla bombetta (bowler) in testa e da un abbigliamento per l’ufficio ricercato e oggi augurabile. Il tema del film, trattato con delicatezza ma anche con la fredda attitudine inglese di una certa classe, specie di fronte alle tragedie, tocca tutti: il rude Mr. Williams, severissimo con i suoi sottoposti, scopre di avere un tumore ai polmoni in stadio avanzato e che pochi sono i mesi di vita che gli restano; decide di viverseli al massimo, ma non sa come fare, così si affida, prima, a uno sconosciuto incontrato in un bar e, poi, a una sua ex dipendente che un giorno vede per strada. L'amicizia con lei, che gli rivela il soprannome datogli dai dipendenti, ‘Mr. Zombie’, travolge lui, grazie alla vitalità, talvolta ingenua, di Miss Harris, ed emoziona noi. Molti gli spunti preziosi su cui riflettere, come l’importanza del tempo e del suo migliore utilizzo. In un momento finale di Living, un evento tragico spinge i dipendenti di Mr. Williams a promettersi maggiore impegno sul lavoro, ma, come spesso accade, le parole non vengono seguite dai fatti e le migliorie restano ipotesi vane, forse come le lacrime un tempo versate per chi lasciava questo mondo, svanite nel dimenticatoio. In una lettera post-mortem, Mr. Williams dà a un suo giovane assunto un consiglio: quello di trarre gioia da un proprio successo passato, anche piccolo, avendolo realizzato o contribuito a realizzarlo. I dialoghi e i contenuti del film, infine, compensano la volgarità diffusa di oggi unita all’insolenza sempre più in voga. Eccellente Bill Nighy. Voto al film: 7/8.