La Lega di Matteo Salvini a testa bassa contro il Tg1: a viale Mazzini esplode la campagna elettorale
La Lega di Matteo Salvini non ha ancora vinto le elezioni ma già parte all'assalto del Tg1 di Monica Maggioni con parole di fuoco. "Sempre peggio: ieri sera il Tg1 delle 20:00 non arriva ai tre milioni di telespettatori. Se non e' crisi nera questa, poco ci manca. Qualcuno dovra' farsi delle domande ma soprattutto dovra' dare delle risposte: e' difficilmente comprensibile dedicare poco meno dei primi dieci minuti iniziali a tematiche relative all'immigrazione, al presunto movente razzista che dovrebbe fare da sfondo alla vicenda di Civitanova, in realta' smentito dagli inquirenti. Giusta la cronaca, corretto l'approfondimento ma riteniamo doveroso per il notiziario di punta della Rai, dover tenere in considerazione tutte le istanze della nostra societa', come ad esempio le difficolta' quotidiane che imprenditori e nuclei familiari incontrano". Cosi' i senatori della Lega in commissione Vigilanza RAI della Lega Giorgio Maria Bergesio, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi e Leonardo Tarantino.
A stretto giro (seppur dopo il weekend) arriva la replica del Cdr del Tg1 e dell'Usigrai. "Non sono accettabili ingerenze fuori luogo da parte di nessuno sulla linea editoriale del Tg1 né sulle scalette di sommario, costruite secondo criteri di notiziabilità. L'indipendenza e la totale correttezza del Tg1 non sono in discussione", scrivono in una nota il Cdr Tg1 e l'Esecutivo Usigrai. "Né - proseguono - accettiamo alcun tentativo di strumentalizzazione e falsificazione sui dati di ascolto del Tg1 che negli ultimi 9 mesi sono lusinghieri. Sono aumentati gli spazi gestiti dal Tg1 nella programmazione di rete e il telegiornale è in prima linea nel racconto di tutti gli eventi più importanti, non solo con le edizioni del tg ma anche con straordinarie e speciali che segnano ottimi risultati in termini di ascolto, come recentemente accaduto ad esempio in occasione della crisi di governo". "Questo grazie all'impegno di tutti quanti, anche fuori dall'ordinario, viste le uscite di giornalisti non sostituite, per le quali continuiamo a chiedere con forza il reintegro", ricordano il Cdr del Tg1 e l'Esecutivo Usigrai.
Polemica finita qui? In pochi ci scommettono. Anche perché a viale Mazzini è cominciato il gioco del "chi sale chi scende" con il prossimo arrivo (salvo clamorosi imprevisti) del centrodestra al governo. Trema tutta l'"area Draghi". Ma di questo ne parleremo con dovizia di particolari nel prossimo articolo.