Le notizie drogate e i talk show esagerati
In un momento di crisi governativa, si rincorrono fake news e i conduttori fanno le prime donne, offendendosi se un ospite va prima alla concorrenza
La caduta della politica si rispecchia nella caduta informativa della tv, per quanto concerne la qualità; il pluralismo è bellissimo, ogni talk show fa di tutto per essere diverso, ma troppa informazione rischia di saturare la stessa televisione e il telespettatore, che poi ha il rigetto della solita lagna.
Enrico Mentana si offende perché Antonio Tajani va prima a Rete4, Monica Maggioni fa la super star nel suo Tg1, Nicola Porro appare troppo saccente, e tanti altri fattori rendono l’informazione italiana più spettacolare che altro. L’egocentrismo e il protagonismo dei conduttori arriva ben prima dell’informazione; scriviamoci chiaro, il telespettatore guarda le maratone di La7 non per il contenuto in sé ma perché a condurle è un certo Enrico Mentana. Idem per Porro, punto di riferimento degli spettatori moderati. Altra corsa quella di Monica Maggioni che, non essendo un volto tv ma più avvezza ai giochi di palazzo, ogni sua trasmissione si trasforma in un flop, in un talk stile Fabio Fazio ma con ospiti di una noia mortale.
All’interno di questi racconti, che siano speciali o talk show, manca istituzionalità, la quale rende il contenuto credibile; ex vallette come opinioniste invece che esperte, ex politici “bruciati” invece di quelli attuali che ben conoscono al situazione contemporanea, riducono i contenuti informativi in un vero spettacolo d’intrattenimento (infotainment, non a caso).
Tutto ciò fa ascolto perché ultra pop e la gente vuole leggerezza, per cui viva i talk con le vallette e gli approfondimenti con gente pallosissima; è lo showbusiness, baby.