A Canale5, o vogliono farsi del male o sono sadici o qualcuno capisce poco di tv

La Canale5 che faceva le scarpe a tutti per show innovativi e sceneggiati all’avanguardia non esiste più. Anzi, insiste sugli stessi generi nonostante risultati ben sotto le aspettative

Chi scrive di tv, lo fa (quasi) sempre in maniera critica e costruttiva, anche se il giornalista medio non potrà mai conoscere le dinamiche interne che spingono un’azienda a fare questa o quella scelta, in questo caso parliamo di Mediaset. Non potremmo mai sapere cosa si dicano ogni giorno in riunione Piersilvio Berlusconi, Alessandro Salem, Federico di Chio, Marco Paolini e company, ma alcuni dettagli sono chiari a tutti: al pubblico di Canale5 non piacciono le fiction storiche italiane o straniere (chi vive ancora dei successi di Rivombrosa è demodè), i remake di show, intrattenimento innovativo ma che strizza troppo l’occhio a show già in onda, le soap spagnole in prime time (Il Segreto resterà un unicum). Eppure, nel palinsesto prime time di Canale5, salvo le sicurezze Maria De Filippi e i reality, si nota un certo sadismo che all’esterno blogger, giornalisti, esperti tv non si spiegano; ai vari dirigenti, sicuramente, importerà molto poco dei pareri della critica ma il fatto è che ora questa non è più sul cartaceo ma ovunque e, nell’era di internet, tramite blog e social, è in grado di spostare centinaia di migliaia di telespettatori.

Una rete debole, lo è non solo agli occhi del telespettatore medio ma, cosa ben più grave, agli occhi degli eventuali nuovi fruitori del mezzo televisivo, i quali sono oggettivamente il futuro della tv. Uno sguardo al futuro con un occhio al passato: nello specifico, per Canale5, show per famiglie che possano aggregare il target giovane e meno giovane, con ospiti per il pubblico young e old, e un conduttore che unisca diverse generazioni. Più facile a scrivere che a realizzare? La base è questa; se dirigenti e creativi avessero gli attributi, forse da questa base solida (idea) riuscirebbero a creare fondamenta (programma) e strutture (pubblico e successo di critica). Le idee non mancano, basta rompere gli accordi con le case di produzione che propinano format-flop e tornare ad avere creativi\autori con dell’ottimo sale in zucca.