Chi va in tv a raccontare finti stupri e tumori si dovrebbe vergognare
Spesso, per riciclarsi i “morti di fama” inventano falsi scoop sanitari che giocano sulla pelle delle persone
Chi scrive di spettacolo con serietà non può esimersi dall’affrontare un discorso delicato quanto schifoso, doveroso quanto agghiacciante: i vip, o presunti tali, che dopo un periodo di buio professionale si riciclano nei salotti televisivi a parlare di tumori, melanomi, stupri da parte di preti o uomini vicini alla loro famiglia di origine. Questa pratica è orribile perché si ripete sistematicamente ogni settimana, alla faccia di chi, vip o no, soffre davvero ogni giorno, sia fisicamente che psicologicamente. È mai possibile che tutti i “morti di fama” abbiano avuto tutti il medesimo problema? Non sarà che parlando di questa finta questione, tra un’ospitata in un talk show e un’intervista su un giornale blasonato, si riacquisti un minimo di (discutile) visibilità a suon di lacrime e vagheggianti ricordi?
Scriviamo questo perché abbiamo sentito e ricevuto tante testimonianze di gente vicina a personaggi noti che ci riferiscono che questi, pur di andare in tv e riprendere la persa visibilità, siano disposti a sparare dettagli agghiaccianti, che certamente non danno note positive a loro ma che agghiacciano tutte le persone che vivono davvero tali situazioni. Nello showbusiness italiano, poiché in altri paesi la serietà su questo tema è massima, non c’è remora nell’inventare situazioni mai esistite in cui spesso anche il conduttore o l’intervistatore naviga bene pur di fare qualche punto di share in più della concorrenza o vendere qualche copia in più.
Rimanendo in argomento, questa pratica è un cancro che andrebbe estirpato a strettissimo giro perché non si rischia solo l’inflazione di queste macabre notizie ma anche la mancanza di spazio a quelle persone che una storia seria ce l’hanno da raccontare davvero.