Roger Waters contro Mark Zuckerberg: "Vaff****lo". Ecco cos'è successo

Waters contro Zuckerberg: al centro della diatriba "Another Brick in the Wall". L'artista dei Pink Floyd attacca: "Come ha fatto questo co****ne a ottenere tanto potere?"

Roger Waters, co-fondatore della celeberrima rock band Pink Floyd, ha rivelato di aver detto di no all'ingente quantità di denaro offertagli da Mark Zuckerberg che aveva proposto all'artista di utilizzare una delle sue più famose canzoni. Waters si è scagliato contro il CEO di Facebook: "Vaff****lo! Assolutamente no" e sono scoppiate le scintille.

Roger Waters contro Mark Zuckerberg: "Vaff****lo". Cos'è successo

Lo scorso venerdì il musicista ha raccontato ai suoi milioni di fan di aver ricevuto una richiesta molto particolare da parte del patron di Facebook: Mark Zuckerberg ha proposto a Roger Waters di ottenere i diritti per utilizzare il famosissimo brano dei Pink Floyd "Another Brick in the Wall, Part 2" per promuovere un film su Instagram. In cambio una succosissima offerta in denaro: secondo le ultime indiscrezioni sembrava trattarsi di svariati milioni dollari. É stata però la reazione dell'artista a lasciare tutti di stucco.

"Vaff****lo, assolutamente no!" ha replicato Roger Waters durante un forum a sostegno di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks. Ma non finisce qui. Il musicista ha anche definito il CEO di Facebook come "uno degli idioti più potenti del mondo". "Come ha fatto questo co***ne, che ha iniziato dicendo: 'È carina, le diamo un 4 su 5', 'È brutta, le diamo un 1'. Come ha ottenuto tanto potere?" si è ancora domandato Waters.

Insomma, un attacco durissimo quello lanciato dalla leggenda del rock nei confronti di Zuckerberg, il quale - stando alle dichiarazioni di Waters - starebbe facendo di tutto per "rendere Facebook e Instagram ancora più grandi e potenti di quanto non lo siano già". E per quale scopo? "Continuare a censurare" tutti e "impedire che la storia di Julian Assange - editore attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza nel Regno Unito con l'accusa di spionaggio e pirateria informatica - raggiunga il grande pubblico" ha concluso infine il musicista. 

Come risponderà Zuckerberg alle durissime accuse del co-fondatore dei Pink Floyd? Staremo a vedere. Di certo l'imprenditore miliardario non è un uomo che si tira indietro.