Blue Monday, oggi è il giorno più triste dell'anno: ma esiste davvero?

Il terzo lunedì di gennaio è il giorno in cui le persone si sentono più tristi del solito, ma perchè? Scopriamo insieme!

Blue Monday, oggi è il giorno più triste dell'anno

E' oggi, lunedì 18 gennaio 2021, il giorno più triste dell'anno. Una giornata dall'umore nero e depresso, in cui migliaia di persone si sentono più tristi del solito. Ma come mai? E da dove nasce questa ricorrenza?

Blue Monday, quando e perché

Il Blue Monday è il terzo lunedì di gennaio e si 'festeggia' ormai da anni. Ma perchè? In cosa consiste il 'Blue Monday? 

Blue Monday, 'giorno col più alto fattore di depressione'

E' stato lo psicologo Cliff Arnall della Cardiff University ad aver creato per primo "un’equazione in grado di calcolare il giorno col più alto fattore di depressione". Nello specifico 'C(P+B) N+D' è la formula utilizzata, in cui:

  • C sta per 'temperatura media'
  • P sta per 'giorni dall’ultima paga'
  • B sta per 'giorni fino al prossimo festivo'
  • N sta per 'numero di notti passate a casa nel mese'
  • D sta per 'numero di ore diurne medie'

Blue Monday, esiste davvero?

Il Blue Monday esiste davvero? In molti si pongono questa domanda e se da una parte c'è chi effettivamente il terzo lunedì di gennaio si sente più triste, dall'altra c'è chi nega questa teoria.

In verità infatti, nelle idee di Arnall non c'è alcuna evidenza scientifica che attesti l'esistenza del Blue Monday. Ma non finisce qui.

Blue Monday, giorno più triste dell'anno: esiste davvero?

A sostenere la tesi che il giorno più triste dell'anno non esista è stato anche un opinionista specializzato del Guardian Ben Goldacre, che nel 2006 aveva ricordato l'origine del Blue Monday, molto meno nobile di quel che si potrebbe pensare...

Blue Monday, è tutta una trovata pubblicitaria?

Il Blue Monday infatti avrebbe fatto la sua comparsa nel 2005 in un comunicato stampa del canale televisivo Sky Travel. Si tratterebbe quindi di una trovata pubblicitaria per spingere i telespettatori a prenotarsi un bel viaggio!

A definire la teoria di Arnall "insensata" era stato anche un suo collega, Dean Burnett, che aveva già dichiarato: "Innanzitutto non proviene dai risultati di uno studio psicologico condotti in un laboratorio affidabile, ma da uno studio condotto da una società privata, reso credibile dal nome di uno psicologo. Poi combina fattori che non sono quantificabili".