L’importanza del pesce azzurro nel mercato ittico italiano. Maggior libertà ai pescatori locali
La quantità di pesce azzurro pescato nei mari italiani ha subito un drastico calo negli ultimi decenni
Solitamente il fermo pesca interviene in zone ben precise, lasciando solo ad alcune la possibilità di praticare la pesca industriale. Al di la di questo, le piccole imbarcazioni non subiscono alcun fermo, anzi la loro pesca sostenibile e altamente selettiva, presente sin dalle epoche più remote, consente un continuo seppur contenuto approvvigionamento di pescato.
Il pesce azzurro nei mari italiani
Ecco alcune delle principali specie di pesce azzurro pescate nei mari italiani:
Acciuga (Engraulis encrasicolus) – Conosciuta anche come alice, è uno dei pesci azzurri più comuni e apprezzati. Viene spesso utilizzata per preparare acciughe sotto sale o marinate.
Sardina (Sardina pilchardus) – La sardina è un altro pesce molto diffuso e importante nella dieta mediterranea. Può essere consumata fresca, sotto sale, marinata o in scatola.
Sgombro (Scomber scombrus) – Chiamato anche maccarello, lo sgombro è noto per le sue carni grasse e saporite. È spesso utilizzato per preparare conserve e filetti sott’olio.
Aguglia (Belone belone) – L’aguglia è un pesce allungato e sottile, con una carne delicata. È meno conosciuto ma apprezzato dai pescatori e dai buongustai.
Palamita (Sarda sarda) – La palamita è un pesce di medie dimensioni con una carne scura e saporita. Viene spesso utilizzata per preparare conserve e piatti a base di pesce.
Tonnetto (Euthynnus alletteratus) – Conosciuto anche come tombarello, è un pesce simile al tonno, ma di dimensioni più ridotte. Ha una carne scura e saporita.
Alaccia (Sardinella aurita) – Simile alla sardina, l’alaccia è meno conosciuta ma ha una carne altrettanto saporita.
Queste specie di pesce azzurro sono pescate principalmente nel Mar Mediterraneo e nel Mar Adriatico, e sono parte integrante della tradizione culinaria italiana.
Le dimensioni del mercato
Secondo quanto riportato nel sito www.greenplanner.it la quantità di pesce azzurro pescato nei mari italiani ha subito un drastico calo negli ultimi decenni. Dagli anni Settanta fino ai primi anni Duemila, le catture annuali si aggiravano intorno alle 400-450 mila tonnellate. Tuttavia, negli ultimi anni, questa quantità è scesa a circa 180 mila tonnellate annue.
Questa riduzione è dovuta a vari fattori, tra cui politiche di pesca più restrittive dell’Unione Europea per prevenire il sovrasfruttamento e stabilizzare i mercati, nonché l’ingresso di altri Paesi come la Croazia nel mercato ittico europeo. Attualmente, l’Italia importa una grande quantità di pesce per soddisfare la domanda interna, con le importazioni che rappresentano circa il 75-80% del consumo totale di pesce nel Paese. Come dicevamo, il nuovo decreto consentirà maggiore flessibilità e più libertà ai pescatori italiani.