Lavoro che cambia, tra smart working, design e nuovi spazi
Secondo l’architetto Francesco Lupoi, partner di Speri, “con la pandemia che ha ridisegnato i rapporti tra imprese e lavoratori diventa prioritario sviluppare uno smart-office funzionale”
La pandemia di Covid-19 ha costretto aziende e luoghi di lavoro a subire cambiamenti significativi e ad affrontare una realtà inaspettata. Dall’adattamento di prodotti e servizi all’adozione di nuove tecnologie per gestire la propria attività, nel giro di poche settimane le organizzazioni hanno sopportato livelli di trasformazione tali che prima della crisi non sarebbero stati ritenuti possibili. Il concetto fisico di ufficio ne è uscito completamente stravolto. Tuttavia, man mano che le restrizioni diminuiscono, si pensa a come far ripartire le economie e ulteriori cambiamenti sono inevitabili. Comprensibilmente, a seguito della pandemia, la grande questione aperta è la ridefinizione dello spazio ufficio.
“Architettura e design - come sottolinea l’architetto Francesco Lupoi, partner di Speri, Studio di ingegneria e architettura, specializzato nella progettazione e costruzione - intervengono in maniera dinamica e innovativa nella creazione di uffici e aree di lavoro, con un approccio olistico capace di rispettare i necessari parametri di comfort e sicurezza”.
Il nuovo workplace
In futuro, il lavoro sarà sempre più ibrido, agile, diverso da come finora lo abbiamo pensato e vissuto, “più attento alle esigenze delle persone – evidenzia Lupoi – ai loro bisogni, alla possibilità di gestire meglio il tempo libero a disposizione. Una parte fondamentale del nostro pensiero è l’attenzione all’evoluzione di quello che è stato fino ad ora il concetto di ufficio tradizionale”.
Le tendenze per il nuovo workplace sono tre: il lavoro avviene ovunque e non solo in ufficio, i dipendenti hanno bisogno di un posto di lavoro versatile, i luoghi di lavoro sono più della mera somma di scrivanie, sale riunioni e servizi.
Sicuramente il lavoro agile ha aperto scenari inesplorati. Ha subìto una significativa accelerazione l’idea di combinare in maniera più proficua appartenenza e responsabilità, adattabilità e profitto, creando smart-office più funzionali, in grado di tutelare il personale e offrire comunque una valida soluzione all’emergenza.
Uffici versatili e arredi innovativi
Gli uffici dovranno essere più attraenti e versatili, per offrire ai lavoratori una valida alternativa al lavoro remoto. Psicologicamente, i dipendenti non vorranno più sedersi in una lunga fila di scrivanie e la tendenza sarà, per le aziende, quella di “ridensificare” gli uffici con spazi neutri come mobili o piante. Essenzialmente stiamo assistendo al disfacimento di anni di teoria di open space, resa popolare dalla Silicon Valley: più lavoratori in spazi più piccoli con poca privacy porta a una migliore collaborazione.
Arredi e tecnologia offrono interessanti opportunità per studiare nuovi layout di uffici, mense, biblioteche, sale dove tenere convegni e riunioni in assoluta sicurezza. Non solo, anche la distinzione tra outdoor e indoor office, con la possibilità di distinguere gli spazi e offrire una loro fruibilità più libera e distesa a chi abita gli ambienti di lavoro rappresenta una novità molto stimolante. Così come diventa importante la scelta dei materiali utilizzati per arredare i locali, che deve avere tra gli obiettivi anche quello di ridurre i costi della manutenzione e della pulizia. È una progettualità che Lupoi ha messo in pratica nell’attività condotta all’interno di molte imprese italiane e di recente anche in alcune aziende a Londra, dove lo studio Speri ha da poco aperto una sede.
Aziende più competitive
Illuminazione, scrivanie, piani di lavoro, poltrone, aerazione degli ambienti, riscaldamento, parcheggi aziendali, tutto ruota intorno alla necessità di rendere funzionali e godibili le aree comuni. “Ciò significa anche ottenere un miglioramento complessivo della competitività dell’azienda in un’ottica di maggiore produttività” precisa Lupoi, secondo il quale “la digitalizzazione dei sistemi e la ricerca di soluzioni architettoniche funzionali sono aspetti rilevanti che possono indubbiamente fare la differenza. I nostri studi di fattibilità puntano proprio alla massimizzazione del rendimento delle attività svolte, con grande attenzione agli aspetti gestionali e dimensionali dei progetti sviluppati”.
Si è parlato spesso negli scorsi mesi semplicemente di “un ritorno in ufficio”, ma discutendolo in questi termini si perde di vista il quadro generale. È necessario identificare e dare priorità ai processi di trasformazione digitale che sfruttano e ridimensionano ciò che è stata la lezione degli ultimi due anni. Alcune aziende non sono pronte ad abbracciare questo radicale cambiamento, altre invece lo faranno. Saranno queste ultime a definire i luoghi di lavoro di domani, terreni fertili capaci di coltivare con successo well-being e crescita.