Plef: un futuro verde e sostenibile significa un nuovo modello di sviluppo
Ne parliamo con i vertici di Plef, Planet Life Economy Foundation
--- di Cristina Melchiorri ---
L’Unione Europea punta al Green Deal nel 2050. “Saranno stanziati 1000 miliardi in 10 anni per far diventare Europa continente a emissioni zero” Ha dichiarato la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Oltre 80 Paesi sono pronti a ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030. ”Ridurre il potente gas serra di un terzo rispetto ai livelli del 2020 rallenterà immediatamente il cambiamento climatico", ha detto, annunciando anche "un miliardo di euro per l'impegno globale sulle foreste". Ma la strada è in salita.
L’India rimanda al 2070 la scadenza per diventare un continente ad emissioni zero. E chiede ingenti risorse economiche ai paesi occidentali per dare una sterzata green al proprio modello di sviluppo.
E mentre a Glasgow i leader mondiali sono impegnati nei colloqui sul clima per scongiurare gli effetti del riscaldamento globale, la Cina aumenta la produzione di carbone di oltre un milione di tonnellate.
Che fare? Sembrano contraddizioni insanabili
Ne parliamo con i vertici di Plef, Planet Life Economy Foundation, associazione che dal 2003 si batte per affermare l’economia circolare e rendere lo sviluppo sostenibile.
“Oggi è in ballo il futuro dell’ecosistema: la sostenibilità è questione strategica, non “si aggiunge” ma connota il ripensamento del modello di sviluppo del capitalismo, dell’economia, della società e della governance”, afferma Paolo Mamo, Presidente di Plef. “Un nuovo sistema di autonomia energetica, la progettazione e l’uso delle risorse economiche per un nuovo sviluppo significa utilizzare fonti di energia più pulita e tecnologie green per produrre, viaggiare, consumare, vivere, rispettando di più l’ambiente e realizzando un nuovo modello di sviluppo. Che impone di ripensare interi settori economici e la governance delle politiche climatiche e energetiche“.
“E’ una sfida articolata, “ prosegue Emanuele Plata, “Riguarda le Persone, a cui serve una nuova sensibilità culturale e la pratica quotidiana di comportamenti virtuosi come utenti e consumatori di beni e servizi. Riguarda il ruolo della grande distribuzione, che svolga essa stessa funzioni non solo di relazioni sociali che le sono tipiche, ma anche di educazione ecologica. Sia nei confronti dei cittadini consumatori che verso l’industria fornitrice per le scelte di assortimento e di trasparenza che si imporranno a favore di filiere sostenibili”
“Il nuovo modello di sviluppo impone alle Imprese di smaterializzare il più possibile ogni fattore e attività collegata alla Supply Chain – aggiunge Paolo Ricotti – e di ripensare il ruolo del Packaging nello sviluppo dei prodotti che verranno immessi sul mercato. Così si affermano sempre più nuovi comportamenti di consumo che siano il più possibile meno energivori, meno eco-impattanti, ma molto più attrattivi e salubri, così da migliorare complessivamente la qualità di vita e il benessere di tutti”.
“Per questo, prosegue Ricotti, servono persone preparate per ripensare complessivamente l’organizzazione e la cultura d’impresa volta alle esigenze del Nuovo Mondo. Plef è in grado di fornire il supporto al ripensamento di strategie e soluzioni di innovazioni tecniche e organizzative”.