Saipem, Francesco Caio: "L'Africa è il potenziale continente leader della transizione energetica"

L'amministratore delegato di Saipem: "L'Africa potrebbe diventare il continente leader da cui tutti possiamo imparare. Saipem opera nel continente africano da oltre 50 anni ed è stata tra i primi gruppi industriali italiani a investire a lungo termine in quest’area"

Queste le parole di Francesco Caio, Amministratore Delegato di Saipem, intervenuto alla conferenza ministeriale Incontri con l'Africa in corso a Roma ed organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“La transizione energetica rappresenta una grande sfida che si vince con le competenze e il coinvolgimento delle   persone:  dai giovani ingegneri alle  comunità locali. Questo potrebbe portare a una fase di   crescita sostenibile non solo nel settore energetico ma anche all'economia dell’intero continente africano. La transizione energetica è una sfida tecnologica, sociale e finanziaria. L'Africa potrebbe diventare il continente leader da cui tutti possiamo imparare. Saipem opera nel continente africano da oltre 50 anni ed è stata tra i primi gruppi industriali italiani a investire a lungo termine in quest’area. Siamo attivi su tutta la catena del valore dell’energia e delle infrastrutture con un modello di business sostenibile basato su una grande attenzione alla sicurezza sul lavoro, alla tutela ambientale e allo sviluppo di competenze e industrie locali ”. Così Francesco Caio, Amministratore Delegato di Saipem, intervenendo alla conferenza ministeriale Incontri con l'Africa in corso a Roma ed organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Il cambiamento climatico - ha aggiunto - richiederà tempo, investimenti,  l'impiego di nuove tecnologie  e un'enorme quantità di idee. In Saipem abbiamo la fortuna di avere circa 7000 ingegneri che ogni giorno lavorano per realizzare impianti e infrastrutture  sostenibili. C'è bisogno di individui e di idee per progettare e realizzare il percorso da dove siamo oggi a dove vogliamo essere in futuro”.