Energia, idrogeno e transizione energetica: prospettive e opportunità per un’Italia green

Energia, qual'è il futuro dell'idrogeno? Il punto di vista dei player del settore durante l'evento online organizzato da Il Sole 24 Ore "La strategia sull'idrogeno e la transizione energetica"

Idrogeno e transizione energetica, il ministro della Transizione Ecologica Cingolani: "Dobbiamo avere l'ambizione di guidare la transizione ecologica"

Si è tenuto oggi l’evento del Sole 24 Ore “La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica. Prospettive e opportunità per un’Italia green”, che ha puntato l’attenzione sul ruolo giocato dall’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili nello sviluppo del nostro Paese, sia da un punto di vista industriale sia di ecosostenibilità dell’intero sistema, permettendo di accelerare il processo di decarbonizzazione verso un modello ecosostenibile.

 

I lavori si sono aperti con l’intervento del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani che ha sottolineato: "L'idrogeno è degno di grande attenzione, c'è un trend internazionale da cui non ci possiamo tagliare fuori. Dobbiamo avere l'ambizione di guidare la transizione ecologica". "In questo momento costa troppo, ma dobbiamo creare le condizioni perché questo diventi il vettore principale. La transizione ci deve portare nel più breve tempo possibile a usare l'idrogeno a un prezzo congruo, questo vale per i trasporti ma anche per i settori energivori", ha aggiunto il ministro che ha poi evidenziato che per investire i capitali provenienti dal Recovery Plan sulla transizione energetica “serve una catena di procedure rapida” e per questo in parallelo con il Pnrr il Governo sta studiando un’azione decisa “sulla semplificazione e sulla catena dei permessi”, in cui l’intero processo è molto lungo e complesso, sottolineando che nell’installazione degli impianti rinnovabili negli ultimi anni, a fronte di una programmazione di un certo tipo, a consuntivo si arrivava al 10% del programmato. “Così non si può andare avanti, anche perché con il Recovery Plan si va avanti con saldi di avanzamento lavori, non riuscire a sfruttare questi capitali sarebbe una doppia sconfitta”, ha aggiunto il ministro nel corso del suo intervento all’evento del Sole 24 Ore “La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica. Prospettive e opportunità per un’Italia green”, sottolineando che “abbiamo scelto una serie di linee dal punto di vista tecnologico e strategico di approccio all’ambiente in linea con quanto fatto da colleghi europei, saremo al passo con l’Europa”.

 

All’evento del Sole 24 Ore “La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica. Prospettive e opportunità per un’Italia green” è intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha sottolineato che la Regione Lombardia "mai come in questo momento sta dedicando una grande attenzione per cercare di andare verso l'economia verde e la decarbonizzazione. Una cosa che ci viene imposta soprattutto dalle condizioni fisiche del nostro territorio, del bacino Padano". "Noi abbiamo subito sottoscritto il progetto 'Hydrogen Valley' sul sistema della mobilità lombarda. E' una direzione giusta, che per adesso è sperimentale, ma che vorremmo cercare di estendere a una serie di altre attività sia sul trasporto che sulla produzione. Dobbiamo cercare di ampliare il più possibile le sperimentazioni per rendere sempre più disponibili le energie alternative", ha continuato Fontana. "Abbiamo mandato al governo un progetto assolutamente preciso e nel rispetto delle richieste avanzate dall'Unione europea sia sulla tempistica che sul tipo di progetto. Speriamo che questo progetto che venga guardato con attenzione e che possa essere inserito nel progetto nazionale", ha aggiunto. "Se ci arrivassero le risorse ulteriori del Recovery Plan avremmo la possibilità di presentare anche progetti più ampi e importanti".

 

All’evento del Sole 24 Ore “La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica. Prospettive e opportunità per un’Italia green” sono intervenuti anche i rappresentanti delle più importanti industrie del settore.

Enel, Starace: “Il trasporto di idrogeno è dispendioso e complicato”

Francesco Starace CEO e Direttore Generale Enel, durante il suo intervento in "La strategia sull'idrogeno e la transizione energetica, evento digitale del Sole24Ore, ha affermato: "Sull’idrogeno si leggerà e si è letto tanto, l’utilizzo migliore per l’idrogeno è quello che tiene in conto il suo contributo energetico. L’utilizzo dell’idrogeno prodotto da elettrolisi deve tenere conto di alto contenuto energetico. Deve essere usato per usi più difficili: la chimica, produzione di fertilizzanti, decarbonizzare la produzione di acciaio e cemento".

"L’idrogeno è una molecola molto piccola, la più piccola che c’è. Ha una capacità di permeare la gran parte dei metalli che conosciamo. L’idrogeno è di difficile trasporto, per trasportarlo bisogna comprimerlo e quindi oltre ad essere permeante richiede grande quantità di energia per essere compresso, processo complicato e dispendioso".  

"La cattura della CO2 e il suo stoccaggio rappresentano una tecnologia che è in giro almeno da 20 anni con notevoli problemi e difficoltà. Lei ha citato l’Australia, dove c’è un impianto di stoccaggio di co2 che sta incontrando problemi colossali. È una tecnologia molto complessa, sono impianti difficili da costruire e da gestire. Dal punto di vista dei costi, sono soluzioni assolutamente non economiche. Quante parti d’Europa accetteranno di avere un giacimento di Co2 vicino alla popolazione? Credo che sia uno schema del tutto teorico, ma che dal punto di vista pratico non ha nessun risvolto".

"I pannelli solari hanno cominciato con un’applicazione di nicchia, con satelliti intorno alla terra. Nessuno aveva in mente che sarebbero diventati mainstream nell’industria energetica mondiale. Questo potrebbe avvenire anche nel campo degli elettrolizzatori. Questi trend di solito si individuano nei primi 5 anni. I primi anni dicono subito da che parte gira il fumo. Ciò che stiamo cercando di fare è spingere l’innovazione", conclude.

Eni, Descalzi: “L’idrogeno diventa una necessità, vettore energetico raro che può dare grosse soluzioni in campo industriale”

"Si parla di idrogeno da circa 30 anni, poi ci sono stati miglioramenti tecnologici ma soprattutto c’è la necessità di un mix energetico che ha sempre bisogno di risorse primarie in un mondo che ha ancora il carbone come numero uno, che dà circa il 72 % delle emissioni" ha affermato Claudio Descalzi CEO Eni. "È un mondo energetico molto variegato. Poi abbiamo la parte rinnovabile che sta salendo, soprattutto in Europa. Ma non riusciamo a coprire tutto, i bisogni energetici stanno sempre di più salendo. L’idrogeno diventa una necessità, vettore energetico raro che può dare grosse soluzioni in campo industriale".

"Io penso che in futuro come è successo per l’elettrico ci sarà una crescita. L’idrogeno ha molti vantaggi perché il pieno della macchina si fa in qualche minuto. C’è anche una facilità di caricamento.  I veicoli pesanti avranno una predominanza anche perché può andare sulla parte camion e su quella navale e anche sui treni. In una industria dove c’è bisogno di energia e di decarbonizzare, ogni volta che si cerca una contraddizione si rallenta il sistema. Bisogna lavorare in funzione dei costi. Noi non  andremo a creare idrogeno blu per la mobilità o vendere a terzi, noi dobbiamo farlo perché siamo i primi consumatori e produttori. Il nostro obiettivo è quello di togliere C02. L’idrogeno blu è un idrogeno decarbonizzato per mandare avanti le nostre centrali".

"Possiamo parlare di idrogeno perché lo produciamo e lo utilizziamo. Lo produciamo non solo per raffineria. Se noi guardiamo l’Europa e IEA, vedremo nel 2050 quadruplicare la produzione di idrogeno. Stando agli obiettivi europei il 42% sarà blu e il 48 % sarà verde" ha concluso.

Snam, Alverà: “ Il bello dell’idrogeno è la versatilità. L’importante è non fare scelte infrastrutturali sbagliate”

 "Tutti i consumi che non possono essere elettrificati saranno a idrogeno", ha affermato Marco Alverà CEO Snam, durante il suo intervento. "In quanto al rischio di competere per poche risorse, vorrei dire che le risorse sono enormi. Serve agilità tecnologica, ma se pensiamo al solare, gli elettrolizzatori (sono d’accordo con Starace) mi ricordano i pannelli solari. Oggi la transizione energetica è un’opportunità e non solo un costo. Il rischio è investire in tecnologie che rischiano di diventare obsolete. La quota di mercato di quanti autobus andranno a batterie rispetto alle celle combustibili è un che tema mi appassiona molto poco. Se ci saranno dei salti quantici, tutti gli autobus e camion e magari anche gli aerei potranno andare a batteria. Il bello dell’idrogeno è la versatilità. L’importante è non fare scelte infrastrutturali sbagliate".

"Il bello dell’idrogeno è che non solo è versatile ma che si può trasportare su mezzi esistenti. Sono già definiti degli standard per il trasporto di idrogeno. Il blending è una soluzione tattica. Noi siamo stati i primi a miscelare idrogeno nella rete per dimostrare al mondo che si può miscelare il metano con l'idrogeno. Questo non risolve il problema della decarbonizzazione. Non abbiamo la domanda per idrogeno. Il blending può essere un modo tattico per creare la domanda. Attendere la miscelazione non è una soluzione" .

"E’ chiaro che tutto ciò che possiamo fare in Europa va fatto, solo per le esigenze elettriche abbiamo bisogno di circa 10 giga ogni anno. C’è bisogno di velocizzare. La stella polare deve essere l’Europa e la Germania sta facendo la guida perché non riesce a fare rinnovabili e vuole prenderle fuori. Il vantaggio che abbiamo è che il trasporto idrogeno via tubo costa 10 volte di meno rispetto al trasporto in nave", conclude l'ad.

 

A2a, Mazzoncini: "l’idrogeno costituirà uno degli elementi della transizione"

“La specificità di a2a è che oggi produciamo energia elettrica da tantissime fonti" ha affermato Renato Mazzoncini CEO a2a. Devo dire che sicuramente ho la convinzione che l’idrogeno costituirà uno degli elementi del mix transizione. Ma questo idrogeno si potrà trasportare sì o no? Questo è un tema cruciale. Sulla tematica del trasporto mi aspetto che Snam ci dia una soluzione. Io ho la personalissima opinione che in Europa non vedremo auto a idrogeno dal momento che le batterie hanno già raggiunto livello competitività. ”

Maire Tecnimont, Di Amato: “La sfida è convertire l’industria in chiave di economia circolare e decarbonizzazione”

La sfida per noi è convertire l’industria e i siti industriali in chiave di economia circolare e in ottica di decarbonizzazione”, ha affermato Fabrizio Di Amato Presidente Maire Tecnimont. “I fondi ci sono. Le competenze anche. Le aziende possono essere soggetto attivo della politica industriale, collegando le parti della filiera. La proposta del gruppo Maire Tecnimont, attraverso Nextchem, è il modello di “distretto circolare verde” che utilizzando siti industriali da riconvertire ed i rifiuti come petrolio del terzo millennio permette di realizzare subito la transizione energetica. Il nostro idrogeno lo chiamiamo ‘circolare’: con un distretto-tipo possiamo produrre idrogeno più che sufficiente a mandare avanti la mobilità pubblica di Roma”

Maire Tecnimont, Folgiero: “Abbiamo bisogno di portare in Europa una visione italiana della transizione ecologica”

“Il distretto circolare verde unisce in una simbiosi vincente l’economia circolare e la chimica verde, dando prodotti a valore aggiunto alla prima e solidità economica alla seconda” ha affermato Pierroberto Folgiero CEO Maire Tecnimont. “Innovare è far accadere le cose utilizzando le “arti note” della tecnologia in maniera diversa: nel caso del distretto circolare verde usiamo tecnologie mature configurate in maniera “innovativa” e immediatamente cantierabili”.

“Abbiamo bisogno di portare in Europa una visione italiana della transizione ecologica, che parta dalle nostre eccellenze, come il livello di circolarità dell’economia, e ne faccia il motore per far partire già oggi la decarbonizzazione dell’industria anche nelle more che si affermi e parta l’economia del l’idrogeno verde”, ha concluso.

Edison, Monti: “L’idrogeno è il modo più sostenibile per fare energia”


“L’idrogeno è un vettore energetico. Per noi che facciamo energia da oltre un secolo è importantissimo”, ha affermato Nicola Monti, Ceo Edison. “E’ sicuramente il modo più sostenibile per fare energia. Oggi c’è certamente un problema di costi. Oggi, se guardiamo l’utilizzo e la competitività dell’idrogeno è quello dei traporti. Quello che vediamo in futuro è un collegamento tra rinnovabili e idrogeno, vediamo la produzione di idrogeno presso i grandi consumatori. Noi abbiamo già un ruolo di leadership nella produzione di energia rinnovabile e sicuramente vogliamo continuare ad offrire soluzioni sostenibili ai clienti. Siamo interessati a investire nella catena dell’elettrolisi. In tutti quei consumi dove già oggi c’è una soluzione di elettrificazione, competitiva e già disponibile, non credo che sia un mercato di sbocco per l’idrogeno.

Esempio di grande consumatore è La raffineria di Sonatrach ad Augusta in Sicilia. L’idea è quella di realizzare due grossi impianti di elettrolisi nei pressi del consumatore.

Intesa Sanpaolo, Micillo: "Recovery and Resilience Facility, opportunità straordinaria"

"Esiste un dibattito su come fare per favorire l’azione delle banche come moltiplicatore dei fondi che L’Unione Europea sta erogando", ha affermato Mauro Micillo Chief of IMI Corporate & Investment Banking Division Intesa Sanpaolo. "Al centro prevedibilità dei flussi di cassa, definire un orizzonte temporale ragionevole e una tassonomia che aiuti i regolatori a darci l’incentivo per il capitale necessario. Quella del Recovery è un’occasione straordinaria e credo che il settore finanziario può giocare un ruolo importantissimo. La banca è quotidianamente impegnata nel supportare la transizione energetica. In che modo possiamo accelerare ulteriormente? Io credo che se arriveremo in tempo e rapidamente per poter sfruttare i fondi del Recovery and Resilience Facility io credo che avremo delle facilitazioni. Per noi sarà meno pesante allocare capitale su queste iniziative".