Payback dispositivi medici, Conflavoro PMI Sanità: servono atti concreti per le PMI
Conflavoro PMI Sanità esprime forte preoccupazione per la mancata votazione proprio nella giornata di ieri dell’emendamento presentato dal senatore Claudio Lotito e sostenuto da Forza Italia e per l’assenza, nell’attuale legge di bilancio, di una soluzione strutturale a tutela delle piccole e medie imprese italiane colpite dal payback sui dispositivi medici.
Le dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha riconosciuto come la filiera italiana dei dispositivi medici sia oggi frenata da un quadro normativo complesso e penalizzante, confermano esattamente quanto Conflavoro PMI Sanità denuncia da tempo: il problema non è industriale, ma normativo.
Il payback, così come oggi applicato, si traduce in un meccanismo retroattivo che colpisce imprese che hanno già fornito prodotti agli ospedali, spesso incassando con grande ritardo, e che si vedono successivamente chiedere la restituzione di risorse economiche enormi già utilizzate per acquistare forniture, pagare stipendi e sostenere investimenti. Un sistema sostenibile solo per i grandi gruppi multinazionali, ma insostenibile per le PMI italiane, che rappresentano la vera ossatura del settore.
«Apprezziamo il riconoscimento della Presidente Meloni sul fatto che l’attuale quadro normativo stia frenando la filiera italiana dei dispositivi medici», dichiara Gennaro Broya de Lucia, presidente di Conflavoro PMI Sanità. «Ora, però, questo riconoscimento deve tradursi in atti concreti come una franchigia per le PMI. Il payback non è una misura di governance, ma un’anomalia che rischia di provocare il fallimento di decine di imprese italiane già nelle prossime settimane».
Il mancato intervento immediato espone il Paese a gravi conseguenze: perdita di produttività nei territori, chiusura di aziende sane e migliaia di posti di lavoro a rischio, in particolare tra donne e giovani laureati impiegati in un settore tecnologico strategico per la sanità pubblica. Per questo, Conflavoro PMI Sanità chiede la convocazione urgente di un tavolo di crisi con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero della Salute, già a partire dal mese di gennaio, e di un decreto urgente di rinvio dei pagamenti che crei il tempo necessario per individuare una soluzione equa e sostenibile anche per le PMI. Le imprese italiane del medtech continuano, ogni giorno, a fare la loro parte al servizio del Paese. Ora è il momento che il Paese ricambi, correggendo questa anomalia normativa e garantendo continuità alle imprese che supportano il servizio sanitario nazionale.