Monni (Toscana): "Unificare la sanità al sociale per presa in carico integrale"

'Pronti a inaugurare 70 Case della comunità'

'Pronti a inaugurare 70 Case della comunità'

Roma, 26 nov. (Adnkronos Salute) - "La novità più importante sulla quale abbiamo ragionato a fondo con il presidente" ha riguardato la riunificazione "del sociale alla sanità, perché le persone vanno prese in carico interamente: questi due ambiti sono separati solo in modo burocratico, ma nella vita delle persone sono temi che si intrecciano, perché laddove vi sono problemi di salute si innestano spesso problemi legati alla povertà, alla difficoltà del mantenimento del posto di lavoro e alle marginalità. Pertanto l'obiettivo principale era supportare le persone non guardando al loro singolo bisogno, ma prenderle in carico interamente". Lo ha detto Monia Monni, assessore alla Salute della Regione Toscana, al Forum Risk Management giunto alla 20esima edizione e in corso fino al 27 novembre ad Arezzo.

Questo, spiega Monni, "comporta la sfida di portare la sanità sul territorio. Dopo un lavoro intenso, durato anni, per il quale voglio ringraziare chi mi ha preceduto, siamo alle porte dell'inaugurazione di 70 Case della comunità che rappresenteranno la frontiera più vicina ai cittadini. Saranno luoghi molto vivi che daranno risposte importanti, dove costruiremo percorsi dedicati alla vita delle persone. Il tema dell'umanizzazione può sembrare laterale rispetto alle complessità di un sistema che deve tornare ad essere unico, ma ritengo sia fondamentale perché 'cura' non ha solo un significato medico, ma è la presa in carico sociale, l'assistenza, il supporto, la relazione. Credo che sia fondamentale dire alle nostre cittadine e cittadini che li guardiamo e sappiamo che non sono solo la malattia. Vogliamo pertanto creare una relazione solida, che passa da una umanizzazione delle cure che vengono offerte e anche dall'avere cura di chi ci cura tutti i giorni".

A tale proposito, la Regione copre anche "quei servizi che non sono riconosciuti nei Lea a livello nazionale, quindi non coperti, ma che decidiamo comunque di offrire alla popolazione toscana perché fondamentali per il loro benessere e per la loro salute - rimarca l'assessore - Si tratta di investimenti da garantire con continuità". In questo contesto togliere l'addizionale, che è stata aumentata, "è un obiettivo che il presidente si è posto: verificheremo se ci sono le condizioni per farlo - chiarisce Monni - E' necessario prima di tutto garantire assistenza e servizi di qualità ai cittadini, soprattutto quelli che riguardano la salute. Lo facciamo in un contesto difficile, in cui le risorse nazionali su cui poggia il sistema sono sempre più fragili e incerte, nonché minori in termini quantitativi. Interverremo per razionalizzare ulteriormente il sistema e la spesa. La creazione di una sanità territoriale efficace ed efficiente, dove i cittadini trovano risposte immediate a tutti i loro bisogni - conclude - sarà un filtro importante rispetto agli ospedali e sarà anche un moltiplicarsi dei punti dove si possono trovare risposte. E' inoltre necessario valorizzare il personale. E' necessario valorizzarli anche quando scelgono di andare in posti dove si va meno volentieri, dove ci sono meno possibilità di carriera o dove è difficile arrivare".