Neurologo Habetswallner: "Miastenia difficile da diagnosticare"

'Una diagnosi ritardata significa negare al paziente le terapie di cui ha necessità'

'Una diagnosi ritardata significa negare al paziente le terapie di cui ha necessità'

Roma, 21 nov. (Adnkronos Salute) - "In alcuni casi la miastenia gravis è difficile da diagnosticare e purtroppo molto spesso è diagnosticata in ritardo. Questo accade non per la difficoltà, ma perché è una malattia rara e i medici che per primi visitano il paziente non ci pensano. Mediamente passa più di un anno tra l'esordio dei sintomi e la diagnosi corretta". Così Francesco Habetswallner, direttore Uoc Neurofisiopatologia Aorn Cardarelli di Napoli, durante l'evento 'Tutela del paziente con malattie rare: la miastenia gravis come paradigma', organizzato a Roma e promosso da Omar - Osservatorio malattie rare con il contributo non condizionato di Ucb Pharma.

"Altri ostacoli che si possono incontrare - prosegue Habetswallner - riguardano il non trovare gli anticorpi, le forme sieronegative o i test effettuati che non sono di livello adeguato. Tutti questi problemi si riflettono sulla salute e sulla qualità di vita del paziente, perché una diagnosi ritardata significa negare al paziente le terapie di cui ha necessità e, in alcuni casi, esporlo a terapie che sono nocive per la sua salute". I rischi sono quindi molteplici: "Le conseguenze di una mancata diagnosi sono importanti. Tra queste - precisa lo specialista - l'assenza di una presa in carico, il ritardo delle cure, l'accumularsi di disabilità. E' importante sensibilizzare tutti gli operatori sanitari per facilitare la diagnosi e anticiparla".