La filosofia "è sempre successo" sta scatenando più vittime dei vaccini, ma l'omertà e la propaganda regnano

Sì, se uno muore di colpo probabilmente gli è venuto un colpo, ma determinato da cosa? Non si sa, è un mistero, a voi la linea

Sono morti senza preavviso due maratoneti, compagni di squadra, maschio e femmina, quasi contemporaneamente e la gloriosa informazione non si capacita, dice che è una cosa inaudita, additittura sospetta. Inaudita no, succede tutti i giorni ma bisogna creare il caso per riempire i programmi del pomeriggio. Sospetta sì ma neanche tanto, le ragioni meno si confessano e più si capiscono. I parenti di uno dei due hanno chiesto l'autopsia che dai tempi del Covid non serve per chiarire le cause di un decesso ma per occultarle: è morto di morte, gli è venuto un colpo, prima era vivo. Sì, se uno muore di colpo probabilmente gli è venuto un colpo, ma determinato da cosa? Non si sa, è un mistero, a voi la linea. Non chiederanno l'autopsia invece: il 35enne di Ancona trovato secco nel bagno di un supermercato di Ancona; il 51enne dipendente comunale di Carpi, Beniamino Malavasi, stecchito in macchina mentre accompagnava il figlio a scuola, però “non ccesserà il ricordo per chi ha avuto modo di condividerne la quotidianità”. Il 43enne Gerardo Esposito, campano di origine, padre di due bambini, cameriere, folgorato mentre si allenava in palestra a Mirandola, nel Modenese; il 53enne Roberto Chessa residente a Bono, in Sardegna, che secondo una prima ricostruzione avrebbe perso il controllo dell'auto su cui viaggiava, finendo in un dirupo, per sospetto malore improvviso; la 52enne Stefania Sadda, pure sarda, impiegata bancaria, trovata senza vita nella sua abitazione.

Tutto nell'arco di poche ore. Non chiederanno autopsia perché sono morti già rubricati secondo convenienza, “è sempre successo” e allora perché complicarsi la vita? Circolano stime prudenziali che parlano di folgorazioni inspiegabili da 50 a 100 al giorno, che fa circa 300-350mila morti l'anno, una guerra, un genocidio tutto tranne che inspiegabile. Ma è ripartita la campagna glamour per vaccinarsi di tutto e più la gente spaventata non si vaccina più spingono tra lusinghe e ricatti. I soliti virologi da intrattenimento sono scatenati come e meglio che ai bei tempi, il Burioni che annuncia il gran rifiuto dei social, rimangiandoselo dopo dieci minuti, può continuare con commenti come i seguenti: “Sorci, scemi, gli effetti avversi sono dopo il vaccino covid e non a causa del vaccino Covid”, “lei puzza di somaro”, e su Camilla Canepa “Studia il significato dell'espressione rischio-beneficio e parla coi tuoi genitori delle loro aspettative per la tua nascita e di come le hai deluse”. In sostanza, dà del mentecatto a chi gli scrive, appellandosi alla filosofia del rischio-beneficio, alla statistica per cui qualche morto è ammissibile, sacrificabile. Morale inconcepibili per un medico, a maggior ragione se si parla di un preparato controverso al punto che le dimostrazioni, le ammissioni, le consapevolezze della sua pericolosità ormai non sono più messe in discussione da nessuno. Tranne lui.

Ci si chiede come possa questo signore permettersi risposte che da chiunque altro provocherebbero una visita immediata della Digos, e la risposta a una simile immunità è ardua così come è difficile capire perché nessuno gliene chieda conto. Certi personaggi inducono l'impressione di comportarsi in modo completamente fuori dalle righe forse sentendosi, chissà, protetti o gratificati dalle medagliette del Colle. ma liquidare le Canepa, le migliaia e migliaia di morti non tanto improvvise, le centinaia di migliaia di morti di cancro estremo o ammalati a vita, lesionati per sempre dopo le fatidiche dosi, è qualcosa che grida vendetta a Dio, che non può essere lasciato passare. Insistono questi virologi cafoneschi, impegnati nel farci sapere che loro vivono benissimo, che non hanno problemi economici: i vaccini non danno effetti avversi, peccato che qualche medico sostenga il contrario”. Ma non è qualche medico, sono ormai la comunità scientifica e la letteratura medica mondiale. Qualche medico se mai è chi si ostina nell'insostenibile. E non basta rispondere a chi accusa un male che puzza di bestia.

Secondo voci non confermate, ma men che meno smentite, i due maratoneti Alberto Zordan e Anna Zillo erano plurivaccinati in quanto atleti professionisti. La si rigiri come si vuole, ma non è ammissibile escludere a priori correlazioni in circostanze così altrimenti inspiegabili, dopo una casistica nell'ordine delle decine, centinaia di migliaia di vittime. So già che appena uscito questo articolo riceverò le solite invettive dai provocatori mascherati, “chi sei tu? Che parli a fare? A che titolo?”. Io non sono nessuno e parlo a titolo personale, ma come uno che avendo combattuto un cancro post vaccinale (va bene così?) ha riscontrato una incidenza allucinante in giro per ospedali, ricevendo plurime testimonianze, piangendo amici, compagni di malattia scomparsi, scoprendo, annotando infiniti episodi di morti definiti improvvisi per non dire quello che tutti sospettano. Che tutti sanno. E dall'esperienza non restano esclusi i tanti, troppi che due anni fa mi insultavano o evitavano e adesso mi evitano per il motivo opposto, per l'imbarazzo di farsi vedere arrancando, irriconoscibili, minati, ammalati a vita per cause assai poco improvvise, assai poco inspiegabili, assai poco ricorrenti, “è sempre successo”.