Dispositivi medici, Associazioni comparto biomedicale e società medico-scientifiche: "Pmi a rischio fallimento”
Con un appello al Presidente Meloni chiesto un intervento urgente sul FSN e la revisione del meccanismo di payback
Roma, 2 ottobre 2025 – Le principali associazioni di categoria del comparto biomedicale, insieme con le società medico-scientifiche e alle associazioni di tutela dei pazienti, hanno inviato un appello congiunto alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per chiedere un intervento urgente e risolutivo sul fondo sanitario nazionale e sul meccanismo del payback applicato ai dispositivi medici. Secondo i firmatari, tale misura si configura come “iniqua e insostenibile”, mettendo a rischio la sopravvivenza di migliaia di piccole e medie imprese italiane e, di conseguenza, la continuità delle cure per i cittadini.
Nell’appello, le parti evidenziano anche altre criticità principali: il peso eccessivo del payback sulle PMI, che rischiano il fallimento; la compromissione dell’accesso alle cure a causa di forniture non garantite; la sottostima dei budget per i dispositivi medici, oggi fermi al 4,4% a fronte di un fabbisogno reale di almeno il 7%; la sproporzione tra grandi gruppi che hanno già coperto l’80% del fabbisogno e le piccole imprese.
Le richieste avanzate al Governo sono sette e vanno dalla sospensione immediata delle richieste di pagamento alla definitiva eliminazione del meccanismo del payback, passando per l’adeguamento dei tetti di spesa, l’esclusione di qualsiasi forma di retroattività, l’istituzione di un fondo di salvaguardia per le PMI e la prosecuzione del tavolo tecnico già aperto al MEF.
L’appello, promosso da Gennaro Broya de Lucia, Presidente Conflavoro PMI Sanità e Vincenzo Bottino, Presidente dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi), ha visto la firma di tantissimi Presidenti e associazioni, tra cui Michele Colaci di Confapi Sanità. Altre associazioni si uniranno all’appello, che fa eco a tutto il mondo sanitario e biomedicale.
“Il meccanismo del payback – afferma Gennaro Broya de Lucia - così com’è concepito, sta condannando all’estinzione decine di piccole e medie imprese che rappresentano il cuore pulsante della filiera biomedicale italiana. Senza un intervento immediato del Governo rischiamo di perdere non solo un patrimonio di competenze e innovazione, ma anche la capacità stessa del Paese di garantire forniture essenziali ai suoi ospedali”.
“L’impatto del payback – dichiara Vincenzo Bottino - non riguarda soltanto le aziende, ma direttamente la qualità e la continuità delle cure ai pazienti. Se i dispositivi medici non saranno più disponibili in modo adeguato e sostenibile, a pagarne il prezzo saranno i cittadini e i professionisti che quotidianamente operano negli ospedali. È necessario agire subito per difendere il diritto alla salute con stanziamenti adeguati per il personale ospedaliero, i medici ed i dispositivi già in questa manovra finanziaria”.
Per informazioni: associazione@