La Sanità lombarda e le liste d'attesa, 1 anno e 9 mesi per la visita dermatologica a Milano, "solo" 1 anno in provincia
A Milano 21 mesi d'attesa per una visita dermatologica che scendono a "soli" 12 se si va in provincia, mentre l'allergologica va richiesta di persona andando al cup dei singoli ospedali previa verifica della fornitura della prestazione
La Sanità lombarda e le liste d'attesa, 1 anno e 9 mesi per la visita dermatologica a Milano, "solo" 1 anno in provincia. E quella allergologica va richiesta di persona, andando al cup dei singoli ospedali, previa verifica della fornitura della prestazione.
"È una cosa incivile, inaccettabile, ingiusta, oscena - denuncia un lettore a Il Giornale d'Italia - il 27 agosto attraverso il numero verde dedicato ho prenotato una visita dermatologica per mia figlia: l'appuntamento che mi hanno dato al San Raffaele di Milano è alle ore 8,20 del 22 marzo 2027!!!
Se invece accetto di far effettuare la visita fuori dal capoluogo, c'è Sant'Angelo Lodigiano che ha disponibilità per il 5 agosto 2026, dunque tra 1 anno, oppure San Donato Novarelli per l'8 gennaio 2027".
E non è tutto, come spiega il nostro lettore.
"Di persona personalmente"
Una visita allergologica con prick test a quanto pare può infatti essere prenotata solo 'di persona personalmente' come avrebbe detto Tatarella, il personaggio creato dalla geniale inventiva di Andrea Camilleri.
"La visita allergologica con prick test ad allergeni freschi, indispensabile per individuare i principali fattori scatenanti della sindrome asmatica - dice amaro il nostro lettore - non può essere prenotata attraverso il numero verde, ma solo recandosi di persona presso la struttura, con l'avvertenza di non poco conto che non tutti i 5 ospedali che forniscono visite allergologiche consentono poi di effettuare i prick test ad allergeni freschi. Bisogna quindi verificare che la prestazione sia effettivamente erogata. Una follia se si pensa che tanti che abitano a Milano non hanno l'auto, vista la situazione tra divieti, traffico e caro parcheggi".
Questione liste d'attesa
Per le liste d'attesa la Lombardia in generale e Milano in particolare stanno diventando un vero caso nazionale, tanto che lo scorso maggio il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Guido Bertolaso hanno firmato una convenzione con i Nas dei Carabinieri per potenziare i controlli sul loro andamento, con verifiche mirate presso le strutture sanitarie pubbliche e private convenzionate.
Si attende intanto, da anni, l'attivazione del CUP unico regionale inteso come riforma strutturale nella gestione delle prenotazioni sanitarie definito da Bertolaso "progetto fortemente innovativo, che migliora l’accessibilità, uniforma i percorsi e consente una presa in carico più efficace dei pazienti”.