Covid, Ippolito accusa Speranza: "Decideva la politica, non la scienza come volevano far credere, Cts dava consigli poi ignorati"

L'ex direttore generale del ministero della Salute ammette: durante il Covid decideva la politica con logiche economiche, non sanitarie come volevano far credere i governi di allora

A distanza di anni, il professore e medico Giuseppe Ippolito, ex direttore generale per la ricerca e l'innovazione in sanità del ministero della Salute, ha accusato l'ex ministro della Salute, Roberto Speranza, di aver completamente ignorato il Comitato Tecnico Scientifico per ragioni economiche: "Di fatto, sulla gestione del Covid, decideva la politica, non la scienza come volevano far credere a tutti. Il Cts dava consigli, ma venivano poi sistematicamente ignorati".

Covid, Ippolito accusa Speranza: "Decideva la politica, non la scienza come volevano far credere, Cts dava consigli poi ignorati"

Parole pesanti quelle pronunciate da Giuseppe Ippolito, ex direttore scientifico dello Spallanzani e già direttore generale per la ricerca e l’innovazione in sanità del Ministero della Salute, davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid. L’audizione, del 3 aprile 2024 e resa pubblica solo ora, getta un’ombra definitiva sulla narrazione ufficiale della “scienza che guida la politica”.

"Il ministro Speranza può dire quello che vuole. Noi fornivamo pareri e la politica decideva cosa farci", ha dichiarato. Ippolito ha ammesso che le decisioni non sono mai state prese dai tecnici, ma dall’esecutivo, spesso per ragioni “economiche e politiche”.

Ha inoltre evidenziato che, se i pazienti fossero stati curati a casa, “avrebbero avuto sicuramente un esito migliore”, criticando implicitamente le linee guida che hanno di fatto concentrato i malati in ospedale. Sul caso delle autopsie vietate, ha chiarito che la circolare era stata interpretata come divieto assoluto, bloccando inizialmente ricerche utili a capire la malattia.

Ippolito ha smontato anche il mito dell’efficienza sanitaria: dai monoclonalicomprati a caro prezzo” ma inutili, ai ventilatori polmonari arrivati con mesi di ritardo per colpa di un’Europa inefficace, fino al caos mascherine con Dpi scaduti. Sulla task force sanitaria creata da Speranza, ha parlato di "bailamme di persone che ogni giorno cambiavano".

Le sue parole, riprese da Fratelli d’Italia, confermano ciò che molti sospettavano: misure improvvisate, scelte tardive e gestione dilettantesca. Per i critici della gestione pandemica, questa è la prova che l’Italia ha seguito logiche politiche e mediatiche, ignorando evidenze scientifiche e alternative terapeutiche, con conseguenze drammatiche per vite e libertà.