Ippolito "canta" ma nessuno scandalo: lo scandalo lo riservano a Kennedy jr che toglie i soldi ai miliardari dei vaccini
Quanto rivelato dal dirigente del ministero e del CTS conferma la totale irresponsabilità dei governi Conte: roba da Norimberga immediata, ma l'informazione passa via e si straccia le vesti per l'America non più vax.
Don. Don. Don. La campana martella implacabile, lugubre, nel mattino d'estate. Ho imparato a riconoscerla, è quella dei funerali e oggi è già il secondo. Fino a tre anni fa una alla settimana, oggi due, tre al giorno. Mi affaccio e vedo il sagrato pieno di gente distratta dietro gli occhiali scuri, ormai non ci si fa più caso, la morte come una probabilità per cui è inutile costernarsi, disperarsi. È strano, penso, poi ci rispenso subito, no, non è affatto strano che i media di regime, certi siti specchio, tuonino sulla vergogna di Bob Kennedy jr che in America ha segato mezzo miliardo di finanziamenti per questi vaccini mRNA così sbagliati per l'umanità, la cui letalità ormai nessuno più ha il coraggio di negare tranne la 2B, Burioni Bassetti. Ma chi li sente questi? Nel mondo si disperdono come gocce omeopatiche nell'oceano e anche in Italia chi li piglia più sul serio? È strano, anzi no: tuoni e fulmini siccome drenano i finanziamenti miliardari ai produttori miliardari, ai finanzieri miliardari, ai politici ladri coinvolti nel narcotraffico vaccinale; e nemmeno una parola sullo scandalo, vero, osceno, del disastro politico nella pandemia. Neppure un fiato sulle rivelazioni devastanti di Ippolito che non era uno qualunque, era un mammasantissima del ministero, del CTS e ha raccontato la totale impovvisazione, la insipienza criminale, la sudditanza totale ai diktat cinesi del governo (per quali ragioni, per quali tornaconto?).
Una rovina su tutti i fronti, una fucina di errori voluti o messi in conto, di sprechi, di ruberie a man salva, respiratori o maschere, banchi a rotelle, hub petalosi, un olocausto di pazienti trattati ad acqua e sale e spediti negli ospedali quando era tardi, a morire da bombe virali, le decisioni che cambiavano di ora in ora, l'improvvisazione su tutto, le bugie spettacolari, “abbiamo tutto sotto controllo, abbiamo il miglior piano del mondo” e invece il piano pandemico era vecchio e peraltro dimenticato, restava nel cassetto, a vigere erano i piani cinesi per loro parte psicotici, catastrofici. Quanto racconta oggi Ippolito in commissione Covid sarebbe abbastanza sotto ogni cielo o regime anche tribale per provocare furibonde richieste di giustizia, per far finire ai ceppi, tutti, nessuno escluso, i responsabili della strage più efferata almeno in tempi moderni, democratici; non in Italia, dove abbiamo una magistratura che ha puntualmente avallato le decisioni eversive, la repressione totalitaria di governi considerati amici, e lo riconoscevano perfino alla Corte Costituzionale. Non qui, dove la stessa Chiesa, il clero bergogliano tradiva Dio per l'idolatria scientista, che è il contrario della scienza cauta e ragionata, errore cui tutti i giubilei di papaminkia del mondo non potranno mai rimediare. Quei preti che cacciavano i fedeli, che li obbligavano a prendere i sacramenti con un pezzo di tela in bocca, che battezzavano infanti sparandogli addosso schizzi d'acqua benedetta con la pistola giocattolo. Ma sulla magistratura nessuno s'illude, la parlamentare meloniana Alice Buonguerrieri, particolarmente agguerrita, dice a Maddalena Loy de “la Verità”: “Vediamo come andranno a finire i procedimenti penali”.
E ancora non si parla dei vaccini, lo scandalo nello scandalo, lo stragismo organizzato. A gennaio, promette Buonguerrieri. Per dire che cosa? Che è stata la esecuzione di massa più spietata, che sappiamo tutti, che ci portiamo nel sangue? Che da sola meriterebbe la pena capitale per tutti, nessuno escluso? Perché la grande, enorme desolazione di questa storia miserabile è che non ci fu nessuna figura istituzionale, dalla più infima a quella somma, che si sia comportata con dignità istituzionale, con senso di responsabilità, con onestà morale e spesso neppure solo morale. “A tenere i contatti con la Cina era il viceministro Sileri che ci faceva avere anche delle informazioni, lui inoltre è tornato con 102 dosi di un farmaco cinese che poi non è stato utilizzato”. Sono ancora parole di Ippolito, tremende, sulle quali né Sileri né Speranza né Conte hanno ritenuto di azzardare la più pallida smentita. Conte, il cui sfacelo è totale in termini operativi, strategici, democratici, finanziari, Conte che dovrebbe scavare una buca e buttarcisi dentro. E invece, impunito, impazza, moralisteggia, si esibisce come ai bei tempi dei decreti extra Costituzione imposti alla plebe con i metodi di Casalino.
A che titolo il governo grillino prendeva direttive dal regime cinese? Per quali motivi precisi? “I due cinesi curati a inizio pandemia allo Spallanzani di Roma non erano due qualsiasi, erano legati al governo e ci hanno fatto avere consigli e presentazioni”. Consigli? Poi le chiamavano task force, ma erano la sagra dell'incompetenza, del dilettantismo criminale, alla fine, al CTS, tutti volevano dimettersi perché tenuti a soddisfare esigenze non mediche, non scientifiche ma politiche e magari non strettamente nazionali. Come dice un altro maledetto, il professor Paolo Bellavite: "Durante il Covid c’è stata un’ossessione per l’informazione e la politica ha prevalso sul dibattito tra esperti". Il pediatra Eugenio Serravalle, che dei vaccini infantili si fida poco, va oltre: "L’emergenza ha prodotto una situazione inedita, con la somministrazione di massa obbligatoria di prodotti sperimentali sviluppati in tempi compressi. Ci sono stati effetti avversi, anche mortali, riconosciuti da autopsie, sentenze e nei foglietti illustrativi, che sono documenti ufficiali con valore legale. Dopo cinque anni dovrebbe essere possibile discutere e fare valutazioni ba-sate sui dati, senza censure". Non è abbastanza per un processo immediato, per una Norimberga sotto gli occhi del mondo? Ma tutti tacciono, ovvero strepitano siccome l'irresponsabile Kennedy ha tolto finanziamenti a case farmaceutiche che hanno messo insieme 450mila pagine di riscontri, coperti, svelati in un libro, sugli effetti micidiali dei loro vaccini.
Don. Don. Don. Caricano la bara nel carro funebre che lascia il sagrato e subito un altro ne viene. Sono amico del becchino, ha seppellito da poco mia madre. “Certo che a noi la pandemia ci ha reso ricchi” dice. “La pandemia o i vaccini?”, gli chiedo. Lui sorride dietro gli occhiali neri, da becchino.