Sono stufo di soffrire, di predicare, di partecipare, di sostenere malati come me perché so che non serve a niente
Gli avvelenati da vaccino debbono farsene una ragione, le cose non cambieranno, giustizia non sarà fatta, le pensioni, i risarcimenti se li scordano perché nessuno Stato, nessun governo ha la minima intenzione di accollarsele
Scusatemi ma io sono stufo di sentire gente, povera gente, disgraziata gente annientata dal vaccino Covid e poi leggere da ogni parte le provocazioni di merda di chi ancora insiste con la impossibilità della prova certa come fosse la prova dell'esistenza di Dio e siccome non può negare le statistiche, la casistica dei milioni di vittime finge di non vederla, la prova, più fonti le dai e più chiede dove sono e all'ultimo insulta, la butta in farsa. Scusatemi ma io sono stufo di treni, di alberghi, per raggiungere convegni, manifestazioni dove trovo inesorabilmente malati, sciancati, distrutti da questi vaccini che si lamentano che nessuno li sente, nessuno li ascolta, li porta, li risarcisce. Sono stufo pure dei loro racconti di povere vittime alle quali però non ho soluzioni né risposte da dare, le ho finite tutte, debbono farsene una ragione, loro come me, le cose non cambieranno, giustizia non sarà fatta, le pensioni, i risarcimenti se li scordano perchè nessuno Stato, nessun governo ha la minima intenzione di accollarsele. Sono stufo, pietosamente stufo di storie dettagliate allo sfinimento, che basterebbe ascoltarne una per convincersi della inesorabilità di questi vaccini ma poi va sempre a finire che più uno è malato, paralizzato, demolito e più lo prendono in giro, lo irridono. E le prove non servono, sono i corpi le prove, basta guardarli, corrispondono a umani che non sono più, sono rottami, menomati a vita, ah ma chi glielo ha detto che sono stati quei vaccini di due, tre, quattro anni fa? Gli stessi medici che li curano, che avevano consigliato a suo tempo le siringhe che li avrebbero fatti marcire.
D'altra parte, scusate, io sono anche stufo dello sciacallaggio dei disadattati, dei parassiti, dei falliti che siccome Cristicchi si è preso la paralisi di Bell adesso rompono i coglioni rispolverando i suoi appelli a vaccinarsi: quanti all'epoca scelsero in buona fede, ingannati da uno Stato irresponsabile, da una sanità politica criminale? Che ne sanno quelle nullità da social dei tormenti di Cristicchi, dei suoi ripensamenti, della sua paura che fu anche la mia insieme a milioni di ingannati, fuorviati, e infine condannati? Sono stufo di un Paese insostenibile, dove chi vota non è meglio di chi è votato, dove non c'è più nessuna pietà dell'intelligenza se non del cuore, dove fanno schifo tutti da ogni parte della barricata, tutti, i politicanti ladri e vaccinisti come molti antisistema che restano nel “sistema” fino al collo, tutti, i virologi propagandisti che sono come John Taylor, il ciarlatano che rese cieco Bach, ma anche non pochi dell'altra sponda più simili a Wanna Marchi.
Io giro, mi ammazzo di viaggi, di alberghi, di treni in puntuale ritardo e mi rimane addosso sempre come una bava viscida, quella dell'opportunismo, del fanatismo, della presunzione somma, due tribù di matti non proprio limpidi che si odiano ma all'occorrenza si trovano, si mescolano, combinano. In mezzo ci stanno i malati a centinaia di migliaia che urlano nel deserto, presi in giro, illusi dalle opposte fazioni, gli avvelenati con le loro storie spaventose, le loro allucinanti tragedie di gente che correva, praticava sport e adesso arranca appesa a due grucce, parcheggiata su una sedia a ruote. Ho un amico, piccolo e roccioso, che pare uscito da una canzone di Lucio Dalla, uno che a 65 anni ti svuotava una casa da solo in tre ore e adesso non riesce a muoversi. “Ero feroce, feroce” mi dice sempre e adesso di feroce ha solo le sue malattie inspiegabili e devastanti. Ma non sono inspiegabili, sono chiarissime, solo che non glielo dicono, continuano a mentirgli. Io sono pieno, saturo, scoppio di casi clinici e hanno tutti la stessa tempistica, lo stesso decorso: la prima dose, il richiamo, la terza, ma non sempre, il corpo che non risponde più, che sembra mangiarsi dentro, da solo, quella stanchezza sempre più inesorabile, i primi sospetti, i primi controlli, le diagnosi terribili: tumori, cancri del sangue, malattie degenerative, un orizzonte di dolore senza speranza, la prospettiva di dover vivere per il tempo che resta da menomati, da offesi, mai più come quelli che usavano essere.
E per i social, per le televisioni i miserabili che ancora provocano e tu ti chiedi ma questi esistono? Vengono perché sono infami di natura, disperati per le loro vite mancate, o in quanto assoldati da chissà quali committenti loschi? Chi sono questi rappresentanti della morte per conto di una sanità di regime che i governi di opposto regime mantengono identica, che insistono con una propaganda che se allora fu indecente adesso è imperdonabile? A me augurano la morte in cinquanta al giorno, una senza nome che delirava di vaccini per difendere i deboli, quando erano i vaccini a indebolirli, non ha gradito un mio anatema, passaci tu, fai la stessa fine, poi ne parliamo: è venuta scrivermi in privato, altro delirio, questi sono sempre pronti a irridere la disgrazia altrui, la morte altrui, ma se gli dici che toccherà anche a loro impazziscono, dicono che gliela tiri. E questi che altro farebbero tutto il tempo? “Tira fuori le prove, fammi vedere le prove del rapporto vaccini cancro, dell'aumento dei linfomi in relazione ai vaccini”. Allora li rimando ai 4 libri pieni di prove che ho messo insieme e loro: ih ih, te li fai da solo, non esisti, sei un poveraccio, un malato. Io sono un poveraccio, e voi siete malati almeno quanto me, lo sapete, ma avete paura di scoprirlo.