Vaccino Covid, guai a chi mette in discussione le virtù salvifiche del siero, parte la campagna contro chi osa parlare di "turbo-cancro"

Riparte la narrativa religiosa sul Covid?

E adesso gli araldi dell'ordine terapeuticamente corretto si adoperano per smentire la tesi, variamente diffusa, secondo cui i vaccini per il covid-19 favorirebbero l'insorgere di quelli che vengono definiti "turbo-tumori", ossia tumori fulminanti che portano rapidamente al decesso degli esseri umani. Per parte nostra, non abbiamo alcun elemento per sostenere o per respingere la tesi, ma ci preme sottolineare soltanto lo zelo che ancora una volta gli alfieri del pensiero unico politicamente e terapeuticamente corretto dimostrano nel voler sostenere sempre e comunque le ragioni dell'ordine dominante, in questo caso le ragioni della benedizione coatta di massa con il santissimo siero, a suo tempo celebrato alla stregua della parusia del messia. Forse non avrete dimenticato quando il sacro siero fece la sua epifania, scendendo dal Brennero fino a Roma, mentre noi eravamo tappati in casa in lockdown e le televisioni celebravano l'arrivo del messia in terra, il Salvatore dell’umanità. Scene surreali, dalle quali si evince l'ormai compiuta sacralizzazione della Scienza e della Tecnica, l'ultimo Dio dell'Occidente, per dirla con le sintassi di Emanuele Severino. L'uomo occidentale non crede più in nulla se non nella salvezza del proprio corpo, sicché la salus non dice più la salvezza dell'anima ma la salute del corpo, l'unico articolo di fede oggi generalmente ammesso dall'homo globalis. E adesso continuano anche le pratiche di messa al bando degli eretici, ossia di quanti osino mettere in discussione la narrativa egemonica che celebra il nuovo salvatore dell’umanità, il sacro vaccino. Non soltanto ci viene chiesto di credere nella scienza, formula intrinsecamente non scientifica, ma ci viene altresì chiesto di rinnovare ogni giorno il nostro culto per il sancta sanctorum del vaccino sacro.

Di Diego Fusaro.