Siamo al livello successivo: non negare più la strage ma sbandierarla come un trionfo

Quando la realtà si fa troppo evidente, troppo prepotente, la strategia è obbligata: dalla rimozione all'ammissione all'orgoglio, verso l'impunità morale, giuridica. Ci pensano i media di regime. Perché tutto si può dire in democrazia, a patto che stia bene al potere.

Ci si chiede come mai il PD insista nel mandare in giro Speranza col suo libretto sui vaccini che nessuno legge a far provvista di insulti e maledizioni, ma la risposta è semplice: non potendo più negare le evidenze, le si sbandierano menando vanto. Dalla rimozione all'ammissione all'orgoglio, verso l'impunità morale, giuridica. La stessa cosa che fa il Messaggero del Caltagirone oggi votato alla propaganda meloniana: “I vaccini hanno vinto il Covid, sconfitti i novax”. Così, senza rispetto per la verità e per la realtà, per la logica. Attenzione, non siamo alla lingua di legno e tanto meno alla bugia che a ripeterla un milione di volte diventa verità: siamo all'allucinazione, al vedere una cosa per un'altra. Dice il Messaggero, dicono le testate di regime che il Covid è sparito, “i livelli di contagio tornati a prima che uscisse”, con argomenti schizoidi: affermazioni talmente strampalate da impedire una dimostrazione contraria. In compenso, quelli che non vogliono sentir parlare di evidenze, di sospetti di effetti avversi mi contestano la mancanza di statistiche: mentono, di statistiche ne ho prodotte a valanghe in questi articoli e nei libri, non serve neanche cercarle, sono tutte intorno a noi e, non bastasse, c'è la statistica sociale, esistenziale, tutti hanno parenti o conoscenti falciati dopo questi vaccini al punto che neppure le istituzioni di potere si sognano più di negare la strage perenne, tranne qualche ignobile propagandista che probabilmente ci guadagna. Ma come convincere dell'evidenza chi rifiuta l'evidenza? Sia malafede o cretinismo, non rilevano i giornalieri trapassi “improvvisi”, i giovani che cascano folgorati: c'è sempre qualcuno che ci gira intorno, sostiene che è sempre successo, che lui conosceva qualcuno che venti o cinquanta anni fa...

Come a dire che, siccome Camilleri fumava 10 pacchetti al giorno ed è morto 93enne di vecchiaia, le sigarette non fanno venire il cancro. Curiosa sindrome: tutti ossessionati da tutto, tranne che dal vaccino, quello no, quello di effetti non ne scatena, basta vedere Speranza che sta una crema, come dicono a Roma. Ma ecco come un'altra testata mainstream, il Corriere, tratta della morte “improvvisa” del giovane pallavolista vercellese Edoardo Fiore: “Si svolgeranno domani – sabato 1° febbraio – alle 10,30 in Duomo, i funerali del 17enne Edoardo Fiore, studente di Vercelli e pallavolista del Volley Vercelli, morto giovedì all'ospedale Sant'Andrea. Edoardo è deceduto mentre era ricoverato nel reparto di rianimazione di Vercelli in seguito a complicazione insorte rispetto a quello che sembrava essere un malanno di stagione. Una malattia che si è aggravata a causa di un batterio e che non gli ha dato possibilità di vita. Un lutto inatteso e dolorosissimo, che ha gettato nello sconforto i genitori Alessandra e Michele tutti coloro che lo conoscevano. Classe 2007, originario di Motta dei Conti, nel Vercellese, Edo, come tutti lo chiamavano, avrebbe compiuto 18 anni a luglio. Anche domenica era in campo con i suoi compagni a giocare a pallavolo, sport che amava e praticava nel Vercelli Volley. Era un palleggiatore e giocava in serie D e ell'under19 della società vercellese. «Oggi abbiamo perso un pezzo della nostra big family bianco-blu. Il nostro Edo non ha portato a casa il risultato, questa partita era troppo grande per lui. Ci sono cose che non si vorrebbero mai dire - commenta Cristina Bertolini, presidente della società-. Non ci sono parole, possiamo solo stringerci ad Alessandra e Michele in questo momento di immensa tristezza. Dobbiamo farci forza tutti insieme e andare avanti per lui.Edo era cresciuto nel nostro vivaio fin dagli anni del Red Volley: gli allenatori e tutti i nostri ragazzi lo conoscevano e gli volevano bene». La società ha sospeso gli allenamenti di tutte le squadre e chiesto alla Federazione di rinviare le partite che, nel prossimo fine settimana, avrebbero impegnato le formazioni vercellesi. Il numero 16, quello che Edo portava sulla maglietta di gioco, verrà ritirato”.

Dunque un giovanissimo in piena salute la domenica gioca a pallavolo, il giovedì seguente è morto. Di cosa? Un bacillo. Come, un bacillo? Sì, pareva un malanno di stagione. E non l'hanno salvato? Da quando in qua in Italia girano bacilli fulminanti? Eh, non ci sono parole, abbiamo perso un pezzo della nostra big family. Ma vi pare normale? Possibile che, dopo la psicosi per il Covid che ha chiuso per oltre due anni tutta Italia, zone rosse, furgoni coi cadaveri, coprifuoco, ricatti, perdita del lavoro, economia stroncata, un bacillo potenzialmente più micidiale passi nella totale indifferenza? Eh, ma hanno ritirato la maglia col numero 16 che portava Edo. Sì ma non è che per caso questo ragazzo era stato vaccinato e plurivaccinato? Eh, il nostro Edo non ha portato a casa il risultato. È morto di morte improvvisa, cardiaca, o effettivamente per un bacillo che il suo sistema immunitario stroncato dal vaccino non ha saputo combattere? Eh, tutti lo conoscevano e gli volevano bene.

Meglio della mafia rurale delle allusioni, delle smorfie, dello stecchino portato da un lato all'altro della bocca. Forse l'unica cosa vera, suo malgrado, la dice la presidente della società: “Ci sono cose che non si vorrebbero mai dire”. Difatti non si dicono. E vengono a chiedere a me “le fonti, le fonti” per dire le statistiche, i numeri che si possono confondere? Ma la prova del diavolo sta sulla faccia di Speranza, sta nel suo reagire stizzito e nelle sue fughe ricorrenti, sta nello scaricabarile osceno, "tachipirina e vigile attesa l'hanno inventato i novax", sta nel PD che ancora lo porta a spasso, sta nella sua patetica arroganza cui, diciamolo pure, le ossesse che gli si fanno sotto urlandogli “sei Lucifero!” danno una gran mano. Così lui e gli altri della claque possono dire: ah, questi novax, sempre i soliti del circo, del manicomio. E si continua a morire, nei vivai, nelle squadrette giovanili, al ritmo di venti, trenta, quaranta al giorno. Sai la strage di magliette col numero da ritirare.