Anno nuovo, rischi vecchi per la salute degli italiani, intanto, mentre la censura impedisce un vero dibattito scientifico, i vaccini Covid continuano a dominare la scena
Nel documento allegato la Commissione Medico Scientifica indipendente (CMSi) riassume i molti motivi perché sia confermata la misura nella legge di conversione: sia motivi di semplice ragionevolezza, ma anche motivi fondamentali di merito, di cui è tempo di prendere atto, in base a prove scientifiche ormai consolidate
La cancellazione delle multe nel Decreto Milleproroghe per chi non si era sottoposto a vaccinazione ha suscitato molte polemiche.
Nel documento allegato la Commissione Medico Scientifica indipendente (CMSi) riassume i molti motivi perché sia confermata la misura nella legge di conversione: sia motivi di semplice ragionevolezza, ma anche motivi fondamentali di merito, di cui è tempo di prendere atto, in base a prove scientifiche ormai consolidate.
Un altro punto che merita attenzione è l’imminente approvazione del Piano di Preparazione e Risposta Pandemica 2024-28. Due i principali punti critici nel Piano, già evidenziati nel Comunicato 12 CMSi (gennaio 2024), che non è chiaro se un’ulteriore versione, a noi non nota, abbia superato.
Prima criticità: un Piano ‘di preparazione’ di oltre 200 pagine non fa il minimo cenno ai pilastri della vera prevenzione primaria (sani stili di vita, alimentazione, attività fisica, contrasto a fumo, droghe, abusi di farmaci), mentre fa ampio riferimento a scorte di costosi farmaci e vaccini.
Secondo e più grave punto critico: il Piano continua a fare riferimento a ‘Linee Guida’ di altre Istituzioni come Unione Europea e OMS, ignorando i fallimenti di quest’ultima nella gestione pandemica, denunciati di recente anche dalla Commissione d’Inchiesta del Parlamento USA, senza l’impegno in itinere a verificarle in base alle prove emergenti da un confronto scientifico critico, e in base agli interessi nazionali.
È importante ricevere assicurazioni sul fatto che tali criticità siano risolte in un Piano, che rischierebbe di vincolare ora per 5 anni anche a impegni impropri o superati da nuove acquisizioni scientifiche, nell’inconsapevolezza del Paese e di gran parte del Parlamento.