Bove, Barbaro al GdI: "Possibile miocardite da vaccino Covid, includere nell'anamnesi clinica lo stato vaccinale e la familiarità per morte improvvisa"

Giuseppe Barbaro, Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia di un ospedale di Roma, per Il Giornale d'Italia: "Non credo sia possibile che venga rilasciata una idoneità sportiva agonistica a un soggetto che presenta esiti (ancora rilevabili mediante RMN) di miocardite dopo 4 anni dall’esordio acuto"

Il dott. Giuseppe Barbaro è dirigente medico ospedaliero specialista in medicina interna e in cardiologia. È il Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia presso un importante ospedale di Roma. Il dottore è stato intervistato da Il Giornale d'Italia per commentare il recente caso che ha coinvolto il 22enne Edoardo Bove

Come reputa l’episodio che gli è successo? Pare che Bove abbia avuto una torsione di punta, è una ricostruzione veritiera? Come è possibile sia insorta ad una così giovane età?

Un corretto giudizio dovrebbe essere basato sull’analisi della documentazione clinica. Tuttavia, in relazione a quanto riferito dalla stampa, emergono alcune riflessioni:

  • Bove avrebbe avuto una miocardite da infezione naturale da Sars-Cov-2 nel 2020 e tale condizione era nota da allora. Se fosse vero, si definirebbe un profilo di imperizia, imprudenza e negligenza da parte del medico sportivo che ha rilasciato il giudizio di idoneità all’attività sportiva agonistica. La persistenza di aree fibrotiche non ischemiche rilevabili mediante potenziamento tardivo di segnale (LGE) con RMN cardiaca, rappresenta un rischio di insorgenza di aritmie ventricolari, anche ad esito fatale, in quanto aree elettricamente instabili. Non credo sia possibile che venga rilasciata una idoneità sportiva agonistica a un soggetto che presenta esiti (ancora rilevabili mediante RMN) di miocardite dopo 4 anni dall’esordio acuto.

  • Non è stato possibile definire lo stato vaccinale di Bove (che dovrebbe invece essere sempre definito nel contesto di una corretta anamnesi clinica). Si sa che ha avuto un’infezione naturale da Sars-Cov-2. In queste condizioni, un soggetto che ha acquisito un’immunità naturale neutralizzante, se vaccinato, potrebbe presentare una alterazione del sistema immunitario (rilevabile con il pannello MIT) con maggiore vulnerabilità all’infezione naturale e con la possibilità di riattivazione di infezioni endogene, in particolare di virus erpetici cardiotropi (es.EBV, CMV). E’ ben noto, come riportato nel documento EMA del 2022, e nell’ultima revisione della scheda tecnica del profarmaco genico, che la miocardite è un rischio definito, specialmente in una fascia di età (dai 12 ai 36 anni) a basso rischio di mortalità per Covid (<1%), con un’incidenza che è aumentata di 3-5 volte rispetto ai tre anni precedenti, cui si è associato un proporzionale incremento della morte improvvisa (della quale la miocardite rimane la causa principale). Uno studio pubblicato su Radiology nel 2023, ha dimostrato un’aumentata captazione di un marcatore infiammatorio (il fluoro-desossi-glucosio), in forma asintomatica, da parte del tessuto miocardico di soggetti vaccinati rispetto a soggetti non vaccinati fino a 6 mesi dalla somministrazione del profarmaco genico. La miocardite post-vaccinale può essere oligosintomatica o asintomatica in più del 40% dei soggetti, determinando, tuttavia, aree fibrotiche supepicardiche non ischemiche rilevabili al potenziamento tardivo di segnale (LGE) alla RMN cardiaca. Tali aree fibrotiche, che possono persistere oltre un anno dall’episodio acuto in più del 60% dei casi, sono aree di instabilità elettrica che possono causare artimie ventricolari anche ad esito fatale, in condizioni di incremento dell’attività adrenergica, come si verifica in seguito a stress psico-fisico (es. attività sportiva).

Il calciatore pare avesse una lesione sul ventricolo sinistro, non si sa se riconducibile a vaccino. Lei cosa ne pensa?

Ritengo che tale lesione sia un’area di potenziamento tardivo di segnale (LGE) rilevabile alla RMN cardiaca riferibile a esiti di miocardite. Non ritengo possa essere etichettata come una condizione di cardiomiopatia strutturale aritmogena su base genetica.

Quanto sono a rischio gli atleti quest’oggi per le malattie cardiache? Abbiamo avuto Eriksen e adesso Bove, però sono in tanti, anche tra i meno conosciuti, ad aver avuto infarti o ad essere addirittura morti.

E’ necessaria un’adeguata valutazione anamnestica e clinica. Lo stato vaccinale deve essere incluso nell’anamnesi clinica e, in relazione a quello che è verificabile sia dalla letteratura scientifica, che, particolarmente, dalla pratica clinica, valutare l’anamnesi familiare positiva per morte improvvisa, valutare i principali parametri di laboratorio (inclusi quelli immunologici mediante il pannello MIT) e confrontare, i tracciati elettrocardiografici pre- e post-vaccinali. Sulla base di quanto riportato da uno studio tailandese su EJP e sulla base della mia pratica clinica, una modificazione del tacciato elettrocardiografico non presente in fase pre-vaccinale (es, un disturbo della conduzione e/o della ripolarizzazione ventricolare), dovrebbe suggerire l’esecuzione di un’indagine di secondo livello (RMN cardiaca) per escludere la presenza di una miocardite. Secondo la mia esperienza clinica, una miocardite subclinica è rilevabile nel 5-10% dei casi in cui sono presenti tali alterazioni elettrocardiografiche.

A cosa è dovuto questo aumento esponenziale di malattie e decessi tra di loro?

La somministrazione di dosi successive del profarmaco genico può determinare una alterazione del sistema immunitario con l’insorgere di una sindrome da immunodepressione acquisita (VAIDS) con riattivazione di infezioni endogene di natura erpetica cardiotrope (EBV,CMV). La miocardite post-vaccinale può essere indotta direttamente dalla spike vaccinale (è stata dimostrata mediante esame immunoistochimico nel vivente mediante biopsia endo-miocardica), ma anche da una reazione autoimmune, da una sindrome ipereosinofila (per reazione allergica ad eccipienti del profarmaco genico che può essere anche tardiva) e per l’incremento del livello delle catecolamine (miocardite catecolaminergica) che determina necrosi a banda di contrazione, spesso associate a miocardite interstiziale linfocitaria. Tuttavia, nell’ambito delle cause della morte improvvisa post-vaccinale dobbiamo considerare anche l’infarto del miocardio, sia per ostruzione trombotica dei vasi subepicardici, (specialmente nei soggetti con trombofilia genetica) che per effetto della proteina spike sui piccoli vasi subepicardici (sia per effetto diretto secondario al legame con i recettori ACE-2 che indiretto per la formazione di autoanticorpi anti-endotelio MAS-1). Vi è, infine, da ricordare la disautonomia su base autoimmune, con formazione di anticorpi anti beta-recettore, (come si riscontra nella cardiomiopatia dilatativa autoimmune), nel conteso della neuropatia delle piccole fibre (che interessa circa il 40% dei soggetti vaccinati) che possono determinare una alterata risposta cronotropa (mancata risposta della frequenza cardiaca) allo stress psico-fisico. E’ opportuno un adeguato screening clinico e cardiologico nei soggetti giovani senza specifiche co-morbilità, includendo nell’anamnesi lo stato vaccinale e la familiarità per morte improvvisa, prima di rilasciare un certificato di idoneità sportiva agonistica, al fine di evitare eventi che possono essere invalidanti o fatali.

Chi è il dott. Giuseppe Barbaro, medico responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia

Il Dott. Giuseppe Barbaro è specialista in Medicina Interna e in Cardiologia, responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia del policlinico Umberto I di Roma. È specializzato nello studio delle complicanze cardiovascolari associate a malattie virali (es. HIV) ed alle complicanze della terapia antiretrovirale (HAART). Inoltre, è specializzato nella valutazione di marker di adiposità viscerale cardiaca, mediante la determinazione ecocardiografica dello spessore del tessuto adiposo epicardico nei soggetti con lipodistrofia da farmaci antiretrovirali e in quelli affetti da obesità e sindrome metabolica. È autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche e di quattro libri sulle complicanze cardiovascolari della malattia da HIV.

L'intervista è stata rilasciata a titolo personale.