“Malattia misteriosa in Congo”, il falso caso a Lucca: paziente ricoverato per 10 giorni e poi dimesso: “Nessun pericolo di contagio”
L'episodio che ha colpito il 50enne è riconducibile a una normale forma influenzale aggravata da anemia
Falso caso all'ospedale di Lucca: un uomo di 50 anni rientrato dal Congo è stato ricoverato all’ospedale San Luca per ben 10 giorni, dal 22 novembre al 3 dicembre, perché riscontrava sintomi influenzali associati a febbre e anemia. L’episodio ha destato attenzione poiché riconducibile alla "malattia misteriosa" che sta colpendo una regione remota del Congo, dove però il tasso di malnutrizione è oltre il 60%. Peccato però che si sia trattato di un falso allarme: il paziente è stato dimesso in buone condizioni e non presenta rischi di contagio. La sintomatologia – febbre, anemia e affaticamento – rientra tra quelle potenzialmente attribuibili alla malattia non ancora identificata in Congo, che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sta studiando. L'episodio che ha colpito il 50enne è riconducibile a una normale forma influenzale aggravata da anemia.
Sani: “Non c’è pericolo di contagio, paziente richiamato solo per massima precauzione”
Spartaco Sani, responsabile delle malattie infettive dell’ospedale lucchese, ha chiarito che il paziente lavorava a circa 500 km dalla zona del focolaio: “Non c’è pericolo di contagio. È stato richiamato per ulteriori accertamenti solo per massima precauzione”. L’Azienda sanitaria Toscana nord ovest, in accordo con l’Istituto Superiore di Sanità, ha attivato un protocollo di verifica. I campioni prelevati saranno analizzati per escludere connessioni con il focolaio africano. “Quando il paziente è stato ricoverato, non era ancora noto il focolaio in Congo” ha aggiunto la direzione sanitaria.
Secondo l’Asl Toscana il paziente è stato ricoverato quando "non era ancora noto il focolaio emerso in Congo" ma "per scrupolo dopo la sua dimissione, avuto notizia”, della misteriosa malattia, “è stato richiamato per accertamenti”. “Si è trattato di un'azione precauzionale di verifica e approfondimento", ha concluso l’Asl Toscana, sottolineando come si fosse trattato di un falso allarme.
Precauzioni in Italia attivate, anche se “non ci sono rischi per la popolazione”
Il ministero della Salute ha alzato la sorveglianza sanitaria, soprattutto nei confronti di chi rientra da aree a rischio. Sebbene non ci siano voli diretti tra Italia e Congo, le autorità hanno investito del caso le Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera). Ma al momento non ci sarebbe “nessun rischio per la popolazione”, ha aggiunto Sani.